Il miglior rispetto che possiamo garantire al valore democratico delle istituzioni che amministriamo è l’impegno di tutti a rendere le nostre istituzioni impermeabili alla criminalità organizzata e mafiosa.
Le sentenze non si commentano, specie quando non si conoscono gli atti processuali e le motivazioni, e vanno osservate nel pieno rispetto delle garanzie costituzionalmente tutelate.
Non di meno, il Partito Democratico intende essere ricono
Consiglio comunale Castelvetrano
La questione morale, dal nostro punto di vista, non è trattabile: bisogna tenere alta l’attenzione in maniera costante e continua da parte della politica tutta, dentro e fuori Palazzo Pignatelli, sulle vicende criminali e mafiose che coinvolgono troppo spesso la nostra comunità.
Allo stesso modo ci dissociamo da ogni accusa rivolta agli organi inquirenti e a giudici, il cui lavoro va sempre rispettato e mai denigrato, rilasciata dal vice sindaco della Città a commento della sentenza di primo grado del processo Eden2 e presteremo tutta l’attenzione possibile affinchè quanto dichiarato dal Sindaco in aula non rimanga solo parole agli atti del Consiglio.
consiglio comunale
Partito Democratico di Castelvetrano
PD Unione Provinciale di Trapani
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Inneggiare a Messina Denaro non significa essere favorevole alla mafia e alla illegalità. Sta ad indicare che la popolazione è stanca di essere continuamente presa in giro da uno stato latitante e da partiti politici papponi. Si tratta di un grido di allerme che le Istituzioni sottovalutano considerando le scritte sui muri ma anche sul web delle bravate. Lo Stato italiano non si rende conto che i cittadini dopo millenni di lotte continuano ad essere considerati dei sufdditi non tenendo conto che fra Stao e cittadini ci dovrebbe essere una equità. Non si rendono conto che sono al governo per amministrare i beni comuni e non disporre di essi come delle proprietà degli amministratori. Ci sarebbe ancora molto da dire, ma per colpa loro si sta degenerando ed invertendo la concezione della giustizia e della illegalità.
Mi permetta di dissentire su due delle sue affermazioni. Uno non è ammissibile, a mio avviso, inneggiare all'illegalita'. Due se il cittadino è stanco allora deve esercitare il più grande dei sui poteri ossia il voto. Sta al cittadino scegliere, decidere chi mandare a governare la cosa pubblica. A nessun altro. In definitiva se questa classe politica è così squalificata lo è perché è squalificata la classe elettorale. Solo con una profonda autocritica ed una reale presa di posizione da parte del cittadino forse si potrà cambiare qualcosa. Forse...
penso che abbia ragione il signore Iraci, quando afferma che non si deve inneggiare alla illegalità, ma penso che abbia anche ragione il signor Marino: siamo di fronte ad un periodo storicamente difficile, in cui lo Stato è presente (era totalmente assente negli anni '70 ed '80), molto presente, troppo presente ... la pressione fiscale, la mancanza di politiche adeguate, la deriva sociale, la crisi economica porta indiscutibilmente le persone a scelte che magari sono opinabili, ma comunque dettate dal bisogno o dalla necessità: non è giusto rubare, ma se rubi per mangiare, per sopravvivere, il reato assume un altro aspetto. Ho la sensazione netta che chi rappresenti oggi lo Stato, a livello nazionale, regionale, locale, non sia in grado, per la gran parte, di rendersi conto del grande disagio che vive gran parte della popolazione. Le invettive stanno a 0. Tutte le persone per bene detestano la mafia o il malaffare, ma con la crisi cadere nel baratro della illegalità è un attimo...