Sono giorni ormai che la sconvolgente e prematura scomparsa di Nino Buscaino addolora un intero paese. Addolora la famiglia, i parenti, gli amici, le persone che casualmente lo conoscevano e, sicuramente, le persone che l’hanno conosciuto.

Ha lasciato sgomenti tutti, i giovani e non, di Castelvetrano una scomparsa così fatale e sconcertante, portatrice di amarezza e di riflessione su quanto la vita possa in certi casi diventare un nemico sconosciuto, che colpisce di soppiatto senza tenere conto di nulla, senza considerare quanto un giovane come El Nigno, duro combattente in nome dei suoi sogni, stava tentando di diventare qualcuno e di trovare il proprio posto, come chiunque di noi del resto.

nino buscaino germano

Cosa ci lascia Nino? Ci lascia nelle nostre mani una scelta. La scelta di comprendere come tutto da un giorno all’altro ci può essere tolto, e quindi di scegliere con coraggio di fare sempre quello che ci sta a cuore, che brucia dentro e ci fa sentire vivi come la musica per lui. Ma soprattutto ci lascia fortemente riflettere su quanto sia importante l’esprimersi di un giovane, l’esprimersi di fronte all’assurdità della vita e alla brevità del tempo a nostra disposizione.

L’antico commediografo Menandro dice “Muore giovane chi è caro agli dei.” Ma all’intera comunità di Castelvetrano e oltre deve essere caro Nino Buscaino, perché ci lascia riflettere grandemente su come l’espressione più pura di noi stessi può rimanere anche oltre la morte, può regalare un forte messaggio di sé e del suo modo di vedere la realtà anche a chi non l’ha conosciuto, farci capire quanto sia brutto assaporare la preziosità della vita solo quando si è pagato un caro prezzo come quello della scomparsa di una grande sensibilità come la sua.

Allo stesso modo in cui Moravia celebrò in un discorso il defunto PierPaolo Pasolini, dicendo che l’ultimo Pasolini era inseguito da un nemico senza volto, ma che nonostante questo aveva coniugato l’espressione di se stesso e il suo concreto aiuto alla propria terra, così credo dovremmo pensare a Nino, lui che esprimendo se stesso, portato via così inaspettatamente, può essere d’esempio a tutti i suoi giovani conterranei, perché non smettano di credere nei propri sogni e di inseguirli sempre, con fame d’avventura e di coraggio, di essere consapevoli che l’amore, la forza di volontà e l’impegno verso i propri obiettivi diventano molto più che ricordi di fronte alla morte.

Diventano segni immortali di una grande personalità e di gratitudine nei confronti di chi, come Nino, non ne ha potuto godere i frutti, ma che ha smosso qualcosa di veramente forte nella coscienza di ogni giovane Castelvetranese, ossia la voglia di cambiare la propria realtà cambiando prima se stessi.

GERMANO La Monaca

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