Cifre incoraggianti sul turismo trapanese. Castelvetrano +21,2%

Dal 2004 al 2013 il trend storico dei flussi turistici nel territorio trapanese non ha mai fatto registrare un segno di flessione. E la tendenza è stata confermata sia per gli arrivi (+6,6%) che per le presenze (+5,4%). Basta ricordare, anche qui, un po’ di numeri: nel 2004 gli arrivi provinciali erano 367 mila 442; nel 2013 sono quasi raddoppiati: 631 mila 071.

ARRIVI – Per quanto riguarda tale aspetto, l’anno appena passato non è stato, per il turismo locale, particolarmente entusiasmante. Almeno per ciò che riguarda un piccolo disinteresse (-2,9%) dei visitatori italiani, con un calo da 412 mila 768 a 400 mila 917 (-11 mila 851). Tale dato però è stato ampiamente compensato dall’interesse dei viaggiatori stranieri (+28,4%) con un balzo, da un anno all’altro, di 39 mila 53 arrivi in più (592 mila 18 nel 2012; 631 mila 071 nel 2013).

La voce ‘arrivi’ prende in esame quanti visitatori, una volta giunti nelle varie città, si registrano ufficialmente presso strutture ricettive censite. Numeri e percentuali fanno riferimento al dato definitivo del 2013, monitorato dall’ufficio Statistica del Libero consorzio comunale di Trapani  (ex Provincia).

PRESENZE – Anche su questo fronte si può parlare di un dato speculare rispetto al precedente, cioè quello degli arrivi, ma comunque incoraggiante. Si conferma una lieve disaffezione (-1,2%) degli italiani, che da un milione 494 mila 946, passano a un milione 477 mila 41 (-17 mila 905). Numeri, come anticipato prima, totalmente compensati dai viaggiatori stranieri (+46,7%) che producono 864 mila 615 presenze, rispetto a 589 mila 529 del 2012 (+275 mila 086). Se li si aggrega con i dati fatti registrare dagli italiani, si ottiene un 12,3% in più. Il salto avanti, in un anno, è di 257 mila 181 presenze (erano due milioni 84 mila 475 nel 2012; sono stati due milioni 341 mila 656 nel 2013). Questo dato indica quanto tempo trascorre un viaggiatore in arrivo, quando visita un determinato luogo (esempio: un arrivo per due notti vale due presenze).

I numeri, nello specifico, parlano di una flessione minima dell’appeal provinciale – percepito dagli italiani – che ‘mollano’ il territorio, probabilmente a causa della crisi economica in cui versa il Paese. Niente panico però, poiché il recupero d’interesse degli stranieri ha messo una buona pezza alla situazione.

LE LOCALITA’ MIGLIORI – La prima in classifica a livello provinciale è, come sempre, S. Vito Lo Capo, con 120 mila 741 arrivi (+7,6%) e 554 mila 330 presenze (+9%); a seguire sul podio c’è Castelvetrano, con 92 mila 243 arrivi (+12,2%) e 384 mila 948 presenze (+21,2%); medaglia di bronzo per Trapani, con 84 mila 316 arrivi (+10,6%) e 257 mila 461 presenze (+29,2%); Marsala e Favignana se la giocano tra loro, poiché la prima fa meglio con gli arrivi (67 mila 84 e +3,2%; presenze 174 mila 91 e +22,7%) e la seconda con le presenze (225 mila 917 e +2,6%; arrivi 45 mila 254 e +4,9%).

“Nell’ambito dei maggiori poli turistici – si legge nella descrizione sintetica dell’ufficio Statistica del Libero consorzio comunale di Trapani –  tranne Mazara, dove si registra un crollo del turismo (-19,5%), si rileva un trend abbastanza positivo, con punte di crescita maggiore a Erice (+31%) e Trapani (+29,2%), a cui seguono Marsala (+22,7%), Castelvetrano (+21,2%), Castellammare (+20,4%), San Vito (+9%) e Pantelleria (+8,7%). Tra i poli turistici minori si evidenziano perdite ad Alcamo (-6,7%) e Valderice (-11,6%)”.

 

Alessandro Accardo Palumbo

Twitter: @AleAccardoP

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  • Ma perché si continua a parlare di 'turismo trapanese'? ma lo si vuole capire, sì o no, che Selinunte ha tutto da perdere ad essere considerato una meta 'trapanese'? A parte la valenza assoluta del sito, di rilievo mondiale, che ne fa una meta deliberata, laddove Trapani viene visitata solo perché vicina e ben collegata ad un aeroporto che ha vissuto una stagione felice, oltre che per essere scalo di navi da crociera, vogliamo parlare proprio degli aeroporti che servono Selinunte? Di Birgi ne parlo al passato, e non a caso. Ryanair ha fortemente ridotto i suoi collegamenti con l'aeroporto trapanese. Da cui raggiungere il sud ovest della x Provincia di Trapani è molto difficile. Solo Trapani é ben servita dai collegamenti, e da quella città si continuano a boicottare i mezzi che servono le altre città. Alludo ai bus per Marsala od alla possibilità, per i taxisti lilibetani, di poter operare dal terminale di un aeroporto che ricade in gran parte in agro marsalese. Delle navi non ne parliamo. Chi scende a Trapani ha tempo solo per visitare Erice, Segesta e Mozia. Anni fa sul dépliant della Costa Crociera campeggiava l'acropoli di Selinunte, con una nave sullo sfondo. Fotomontaggio!

  • Segue: i crocieristi che visitano Selinunte scendono a Palermo. E moltissimi di quelli che vengono in aereo scendono a Punta Raisi. E saranno sempre di più, con il rischieramento di Ryanair a Palermo, ove già operano molte altre compagnie low cost, come Easy Jet o Volotea. Il bello è che i palermitani non hanno mai chiesto nulla, mentre i trapanesi continuano a battere cassa per 'difendere l'aeroporto della provincia'. Ma andate un po' a vedere l'orario invernale per il prossimo anno...non c'è più niente o quasi. Quanto alle navi da crociera, il porto di Mazara è già scalato da unità medio-piccole. Potenziarlo per accoglierne di più grandi non è impossibile, e nemmeno difficile. E sarebbero arrivi in massa a Selinunte, che farebbe il paio con il Satiro. E poi bisogna rimettere i binari fino a Porto Empedocle. E nemmeno questo sarebbe difficile. Ma bisogna ragionare con un'altra geografia in testa. A Castelvetrano già si è iniziato, con il consorzio del Belice. Speriamo che Mazara segua presto. Addà passà 'a nuttata..

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