Gli alberi, notoriamente sono simboli d’unione tra gli uomini, ma quelli della Piazza Matteotti di Castelvetrano non hanno avuto questa nobile sorte. La città si spacca tra chi li vorrebbe rimuovere e chi invece, li difende senza indugi. La questione è ormai “vecchia”. Se ne parla da anni. I disagi ci sono. E i costi di manutenzione di questi grandi ficus e dei danni che provocano al sistema viario non sono di poco conto.
La recente amministrazione comunale , guidata fa Felice Errante ha rilanciato nuovamente il concorso d’idee. Che fare a Piazza Matteotti? E soprattutto che fine far fare a questi grandi l’alberi che, ormai, dopo oltre 70 anni dalla loro collocazione hanno, praticamente, invaso l’intera piazza.
Il problema lo vivono ogni giorno i residenti, i cittadini costretti a camminare in aree pedonali dissestate dalle grandi radici e anche il comune che spesso deve intervenire per riparare i marciapiedi e la sede stradale. Senza dimenticare la copiosa presenza d’uccelli che sporcano oltremodo la zona. I responsabili di Legambiente di Castelvetrano frenano sulla possibile rimozione.
Questi alberi sono come dei monumenti della natura,-afferma Giuseppe Salluzzo di Legambiente Castelvetrano- Occorre saper bene cosa fare degli alberi. Non si possono solo distruggere per il capriccio di qualcuno. Necessario un serio confronto tra istituzioni e cittadini
insomma gli ambientalisti non digeriscono di buon grado la possibile rimozione. Sul punto intervengono anche i tecnici. Felice Crescente responsabile della locale condotta agraria afferma: “Questi particolari alberi di ficus hanno particolare caratteristiche e quasi impossibile trasferirli. Sono molto grandi e la loro estirpazione provocherebbe un buco enorme, con costi elevati dal punto di vista logistico”.E allora cos fare? La “patata bollente” ritorna nelle mani del sindaco Errante. Un suo consulente, il giovane intellettuale Vincenzo Corseri non sarebbe molto convinto sulla possibile rimozione.
Verò è- spiega Corseri- che le piazze, intese come luogo di ritrovo storicamente non prevedevano grandi alberi, ma ormai questi alberi, hanno assunto una identità storica, un po come gli alberi di Piazza Marina a Palermo. Potrebbero, questi alberi diventare motivo d’interesse culturale.
Il sindaco Errante conosce bene la questione. Sa che molti cittadini vorrebbero eliminarli e fare una grande piazza in pieno centro. Ha scelto il primo cittadino, almeno per il momento, di “non scegliere”. Preferisce confrontarsi ancora con la città. Del resto, l’esperienza vissuta di recente, con il progetto del sistema delle nuove piazze, ha evidenziato che, senza un intenso confronto con i cittadini, non sempre si ottengono buoni risultati.Intanto, nell’attesa di una decisione gli alberi, “pacificamente”, continuano ad invadere la piazza.
AUTORE. Filippo Siragusa
In riferimento al suddetto articolo, tengo a precisare che il brano citato a mio nome risponde solo in parte ad un ragionamento che toccava due ipotesi differenziate di riconfigurazione urbanistica della piazza (con e senza alberi), sottolineando anche l’opportunità di valutare, senza pregiudizi, il progetto recentemente selezionato all’interno del concorso – bandito dal Comune – per la riqualificazione di Piazza Matteotti.
Per il resto, ringrazio Filippo Siragusa per le parole scritte sul mio conto, ma non credo proprio di essere stricto sensu un “intellettuale”, né – oramai – più un giovane.
Gli alberi nelle città, aimè, vengono regolarmente piantati ed estirpati. E questi bellissimi monumenti naturali dovranno essere tolti prima o poi da li, visto che non si trovano in un comune giardino pubblico ma all’interno dell’asse viario portante della città. Non c’è altra soluzione.
sarebbe opportuno verificare se ci sono le condizioni per limitarne la crescita… nel campo della agraria la chimica e la tecnologia farmceutica può consentire anche questa possibilità. Non me ne intendo ma certo bisogna provarci. Poi condivido l’idea di Alessandro: questi alberi possono creare più danni che opportunità.
chi ha una certa età ha più memoria storica da raccontare.quando ero ragazzo la via V.Emanuele dall’incrocio con via Crispi fino apiazza Matteotti compresa era alberata, così il sistema delle piazze, mentre la via R.Settimo era alberata prima degli anni ’40. Da qualche decennio al palazzo comunale i vari sindaci hanno fatto a gara a togliere alberi e quindi natura, ossigeno e ombra a questa città.Gli alberi di tutte le città creano dissesto ai marciapiedi, ma non per questo vengono tolti. Se a Castelvetrano si vuole sistemare la piazza Matteotti togliendo questi ficus e mettendone altri, a mio giudizio è meglio lasciare tutto per come si trova. La piazza si può sistemare anche continuando a far vivere queste opere architettoniche della natura.
Forse questo genere di operazioni viene effettuata su alberti più giovani, e probabilmente l’obiettivo finale di tali cure solo la chioma degli arbusti e non le radici che oramai provocano notevole disagio (anche se le curve che creano le radici nelle aiuole sono bellissime).
tagliamo e’ costruiamo qualche bruttura!!!
il paese e’ lercio, strada dopo strada, che ci si puo’ fare?
i turisti trovano perle di bellezza in mezzo alla bruttura squallida, fara parte del pacchetto vacanza??????
priorita’ reali non cazzate, anzi venite a pulire la strada dove abito, e’ lercia da fare ribrezzo
grazie a tutti
attenzione, dove abito , ci sono cittadini non animali, alcuni educati male, cu nasci tunnu …., pensate e ponderate