Colpo di grazia per gli agricoltori: sotto accusa l’aumento dei costi di produzione, dati dal sostanziale incremento del 30% del costo di irrigazione per l’anno 2011. Gli agricoltori sono sul piede di guerra, sono stanchi e delusi, in questi giorni, stanno per essere notificati per la seconda volta agli agricoltori del comprensorio di Castelvetrano, migliaia di avvisi di pagamento supplementare, a consuntivo per l’irrigazione anno 2011, per un importo pari a €. 0,04 per metro cubo di acqua Se a questo sommiamo il costo già sostenuto nella fase di prenotazione di € 0,15 centesimi/m3 all’agricoltore un metro cubo di acqua costerà 0,19 centesimi.. crediamo oneroso è insostenibile.
In termini pratici un’azienda con 10 ettari di oliveto/vigneto oggi si troverebbe a pagare in più circa €.600,00. Un aumento che ha messo ulteriormente in difficoltà gli agricoltori già presi da diversi problemi e da una crisi che non accenna a risolversi. Una vera è propria botta per il settore agricolo, come se non bastasse il già oneroso problema del caro gasolio (+40%), le gravissime conseguenze per gli aumenti di imposte e tasse a carico degli agricoltori tra cui l’IMU sui terreni e fabbricati rurali, con incrementi di tassazione fino a valori assurdi del 500%, oltre le intenzioni manifestate dal governo di rivedere gli indennizzi di disoccupazione in agricoltura e la maggiorazione dei redditi agrari e domenicali del 15%.
A fronte di ciò i redditi degli agricoltori sono sempre più bassi, con una contrazione dei prezzi all’origine dei prodotti e dei consumi . Pertanto riteniamo ingiusto e illegale chiedere oggi agli agricoltori una ulteriore integrazione di somme non dovute , a consuntivo e non stabiliti prima della campagna irrigua, troppo onerose e dove gli avvisi di pagamento sono poco chiari e incomprensibili.
Il rimpallo di responsabilità tra la Regione che aveva sospeso l’aumento e la costituzione di un gruppo di lavoro regionale tariffe irrigue, e il consorzio di bonifica Agrigento 3 preoccupa il comparto che chiede un confronto aperto con le istituzioni tutte Organizzazioni Sindacali Consorzio di bonifica Agrigento 3 Ass. Regionale delle risorse Agricole e Prefetto , per la risoluzione del problema affinchè non vengano altresi gravate le esigue risorse dell’agricoltore.
Confederazione Italiani Agricoltori – Campobello di Mazara
AUTORE. Redazione
Dove stiamo andando a finire…Mettendo in ginocchio l’agricoltura siamo proprio alla “frutta”…Caro popolo perdonali perchè non sanno quello che fanno!!!!
Mi rivolgo al Presidente Crocetta: un assesore all’agricoltura veramente tecnico, che sia un agricoltore vero,(prendiamo come esempio confindustria)che conosca i reali problemi dell’agricoltura, quando pensa di nominarlo? Forse quando saremo veramente tutti falliti? E’ ora di smetterla con il politico che non ha nessuna competenza….ma peso politico. Presidente, ci pensi seriamente…. o sara’ troppo tardi.
Caro Giuseppe, anche se sto trascorrendo un lungo periodo fuori dalla Sicilia, proprio oggi, apprendo che a dirigere l’Assessorato regionale all’Agricoltura è andato un altro burocrate. Mi dispiace per il presidente Crocetta, ma Lei da agricoltore e io da naturalista rimaniamo sempre in balia dei politicizzati o degli amici degli amici. Se non cambia il sistema (se non mi alleo con Casini, dove vado a prendere i voti?) possiamo stare freschi.
Egr. Sig Enzo Sciabica, nonostante la distanza abbiamo molto in comune….ma non per ultimo il cognome.
L’acqua diventa sempre più cara. Ed il relativo bisogno cresce. Pare che ne occorra pure al Pantano Leone, che rischia di rimanere a secco.
E’ assolutamente vero quanto accennato da Valenziano nel suo commento, ore 9,11. Per questo motivo, nel mese di giugno del 2011, presso l’ARTA, con i dirigenti del Servizio 4, con la rappresentante della Soprintendenza di Trapani, con Giampaolo Rallo (consulente del Ministero dell’Ambiente, tecnico zone Ramsar), con la delegazione del comune di Campobello di Mazara, con la rappresentante dell’Assessorato per le politiche agricole e… (ex Agricoltura e Foreste), abbiamo affrontato il problema del depuratore comunale di Campobello e del cessato rifornimento idrico al Pantano Leone. Per farla breve, è stato sottoscritto un protocollo dove è previsto lo stanziamento di 580mila euro per realizzare una condotta di ritorno che adduca l’acqua depurata, dal nuovo depuratore comunale, al Pantano Leone. Con il continuo cambio di Assessori all’ARTA (assoluta mancanza di politica, ad oggi quelli che contano sono i dirigenti) il progetto (redatto dalla provincia di Trapani) giace, purtroppo, ancora nei cassetti. Si tenga conto che nell’accordo è scritto a chiare lettere che l’acqua, oltre che a tenere in vita il Pantano, dovrà, per la parte eccedente (sarà tanta, visto che lo stagno deve essere mantenuto a basso livello idrico), essere destinata agli usi irrigui. Le acque depurate, in tutti i paesi civili d’Europa, da anni vengono riciclate, da noi, nonostante il bisogno, continuano, invece, ad essere scaricate in mare.
Un miliardo delle vecchie lire per il disturbo…
Continuiamo allora ad imbrattare il mare e ad aspettare che il deserto avanzi. Miliardi delle vecchie lire, annualmente, vengono spesso bruciati, per realizzare nursery per testuggini, sentieri natura, solarium, passerelle, studi per debellare specie animali o vegetali alloctone arrivate chissà come nelle riserve naturali. Valenziano, lasci perdere l’ambiente e l’agricoltura (tanto per rimanere in tema).
La fantasia del mio interlocutore é molto fervida. io ho solo detto che 580.000 corrispondono ad 1 miliardo delle vecchie lire, il che mi pare incontestabile.