Nel caso in cui un gattino non sia attaccato alle mammelle della mamma gatta alla nascita è importante fornirgli entro le prime sedici ore proprio del latte di gatta, magari trovando una mamma gatta adottiva. È importante non lasciare i cuccioli appena nati senza latte di gatta perché i micetti che non ricevono latte materno entro un minimo lasso di tempo possono essere più soggetti a deficit immunitari e infezioni.

Qualora non si riuscisse a reperire il latte di gatta, si può comprare del latte in polvere specifico per gattini appena nati. Bisogna, infatti, evitare di somministrare latte di mucca o altri tipi di latte perché potrebbero arrecare problemi gastrointestinali che possono portare anche alla morte del cucciolo. Il latte di mucca può essere dato solo in casi estremi e sempre diluito in acqua.

Le prime settimane dopo il parto le poppate sono numerose e frequenti, in media ogni due o tre ore,  sia di giorno che di notte. Questo ritmo dura circa venti giorni. In caso di gattino allontanato dalla madre prematuramente si deve somministrare soltanto latte artificiale specifico per gatti, in polvere o liquido, per almeno un mese.

La temperatura del latte artificiale deve essere di circa 30° e si deve utilizzare un biberon per cuccioli in vendita nei negozi per animali avendo cura di farlo bollire per sterilizzarlo ad ogni poppata.
In caso di emergenza può essere usata anche una siringa (ovviamente senza ago) con la quale iniettare in bocca il latte.

Si può allattare artificialmente un cucciolo di micino tenendolo in posizione dritta con la testa fra il pollice e l’indice, mai tenerlo sdraiato a pancia in sù perché rischierebbe di soffocare.

È importante ricordare che l’ambiente deve essere caldo perché il micino non deve mai abbassare la sua temperatura corporea. Qualora il cucciolo non dovesse succhiare si può cercare di stimolarlo facendo uscire qualche goccia di latte. È importante seguire con scrupolo le dosi indicate soprattutto per la diluizione della polvere.

Dopo la poppata si deve stimolare la zona ano genitale del gattino proprio come farebbe la mamma gatta usando del cotone inumidito per simulare la lingua materna e massaggiare l’addome per stimolare la digestione.
Con i cuccioli orfani si deve cercare di imitare il più possibile il comportamento materno e avere molta pazienza perché all’inizio l’allattamento artificiale potrebbe essere complesso. Non ci si deve scoraggiare se il micino non si attaccherà subito al biberon o non succhierà.

Dovrà abituarsi al nuovo sapore, un po’ come i neonati e tentare diverse volte. Per le prime due settimane i cuccioli vanno allattati ogni tre o quattro ore, circa sette o otto volte al giorno. Durante la terza settimana di vita invece la poppata deve essere fatta cinque o sei volte al giorno. Intorno ai due mesi si può iniziare lo svezzamento.

È meglio che sia il cucciolo a decidere quando interrompere l’allattamento, perché uno svezzamento precoce potrebbe causare problemi comportamentali. I micetti sanno farsi capire e comunicare quando hanno fame. Dopo la poppata una volta sazi si addormentano. Quando hanno fame iniziano a miagolare e ad essere irrequieti muovendosi in modo agitato e succhiando ogni cosa alla ricerca proprio del latte.

I gatti in foto sono stati abbandonati a Triscina di Selinunte. Una volontaria si sta occupando di loro, allattandoli fino allo svezzamento. Poi cercheremo per loro una nuova famiglia. Qualora foste interessati ad adottarne uno, potrete contattare il numero 3297158733.

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