
Filippo Sisagusa
E le pratiche stanno ferme per mesi e anche anni. Come può succedere che dirigenti, funzionari e altro avessero pure la possibilità di stornare soldi pubblici nei loro conti? Nessuno li controllava? Le indagini, speriamo, possano servire a chiarire le dinamiche. Resta il fatto che, si allunga sempre più la lista degli scandali che coinvolgono politici, dirigenti e impiegati di mamma “Regione”.
Seppur con stipendi “super” i dipendenti regionali temono il virus della corruzione. Non dovrebbero, visto che risultano classe “Privilegiata”. Di questi tempi poi, considerato ciò che avviene tra i lavoratori, molti dei quali a rischio licenziamento o cassa integrazione, sentire di queste cose a dir poco, viene il volta stomaco.
Certo, non bisogna generalizzare. Degli oltre 15 mila dipendenti regionali(tanti) saranno solo una piccola parte quelli che non rispettano le regole e gli altri? Già gli altri cosa fanno? Di cosa si occupano? Sarebbe interessante saperlo. Uffici tanti, lavoro poco. Molti imprenditori ne sanno qualcosa. Le loro pratiche rimangono ferme per mesi, anni. Se ti azzardi ad alzare la voce ti fanno uscire di senno e i tuoi diritti te li puoi dimenticare.
Per non parlare dei fondi europei. Quanti soldi bruciati per lentezze burocratiche o negligenza. Diverse sono le indagini in corso da parte degli ispettori della comunità europea. Vedremo cosa diranno. Ad horas la situazione è delicata. Sanno i “fortunati” dipendenti regionali che qualcosa sta cambiando. Sanno, questa pletora di burocrati che la crisi economica sta togliendo il pane a migliaia di lavoratori dipendenti ed autonomi, che i disoccupati non si contano più e che le piccole imprese chiudono a decine e che tutto questo non è più accettabile?
Lo Stato continua a tartassare i cittadini e per cosa? Per mantenere elefantiache strutture impiegatizie che riescono solo a dare servizi di burocrazia e clientelismo? E’ impossibile continuare in questo modo. Troppo facile accantonare pratiche e istanze quando sai che nessuno ti può licenziare e che ogni mese ti arriva un bel “stipendiuccio”, quasi sempre superiore alla media di tutti gli altri impiegati pubblici.
E’ facile in questo modo dire a chi chiede un diritto: ”torni fra un mese” oppure ”quando ci sono i soldi la pagheremo” o ancora: “la partica è incompleta porti altri documenti” dopo che sei stato in quell’ufficio svariate volte. Infatti, “mamma regione” paga anche dopo 12 mesi. Le aziende che erogano servizi all’Ente ne sanno qualcosa. Per non parlare poi, dei commessi dell’ARS. Sono equiparati a quelli del Senato. I loro stipendi oscillano dai 4 ai 7 mila Euro, in base all’anzianità e al ruolo. Vi sembra esagerato? A loro no. Se considerate poi, che per il ruolo, non ci vuole nemmeno la laurea o il diploma il gioco è fatto. E poi mancano i soldi per le politiche sociali, la cultura , lo sviluppo economico per le strutture sanitarie.
Vorremmo credere che qualcosa, dopo l’inchiesta “IBAN” cominci a cambiare. Nel rispetto anche, di chi oggi non ha un lavoro, o si toglie la vita perchè non c’è la più. Lo scetticismo è d’obbligo. La politica che ha tante responsabilità faccia qualcosa, prima che sia troppo tardi.
Filippo Siragusa
AUTORE. Filippo Siragusa
Spero che siano tanti coloro che leggeranno questo articolo, perché sono certo che oltre ai 17 giá scoperti, degli altri 15000 che non sono troppi ma troppissimi andrebbero licenziati almeno 10000, perché non necessari o addiritura intralcio per il lavoro vero della regione.
La stessa Cosa Vale per i comuni: gli impiegati andrebbero dimezzati perché la burocrazia venga almeno anchessa dimezzata.
qui ci vogliono processi rapidi, chiari, condanne (se accertate le colpe) esemplari e, nella condanna, il licenziamento in tronco, senza se e senza ma. hanno tradito lo Stato. In un contesto guerrafondaio come quello del mondo del lavoro di oggi, questo si può definire come un alto tradimento: non la pena di morte, ma certo il licenziamento, vanno ripagati con la stessa moneta con cui hanno tradito.
Ma perchè ci stupiamo tutti, di quel che avviene alla Regione e in tutti gli uffici al sud? Storia vecchia, molto vecchia! La regione è così, l’Inps è così, anzi forse peggio! Questi addirittura, quando gli scoccia prendere una pratica, ti dicono che si è persa la carpetta( è successo a me), oppure quella specie di sceriffo seduto allo sportello, solo per distribuire biglietti, dimentica di mettere il timbro al certificato di malattia, lo protocolla dopo due giorni e poi ti levano questi giorni ai fini pensionistici! Come cantava Irene Grandi? Il lavoro fa male! E molti dipendenti pubblici, hanno preso alla lettera questo brano! Altri invece sono in cinque in una stanza, una lavora e le altre quattro si fanno una passatina di smalto, si raccontano i problemi che hanno in famiglia e così via dicendo! Vogliamo parlare dei medici nel periodo elettorale? I pazienti sulle barelle al pronto soccorso, e il medico al telefono a concordare incontri e cene? Non scandalizziamoci ora! Ora ci resta una sola cosa da fare: INSORGERE!
Mentre si continuano a chiedere sacrifici alle famiglie, con migliaia di persone vivono in momento di disperazione per la perdita del posto di lavoro. Alla Regione Sicilia si continua con gli scandali e ruberie, coinvolgendo funzionari e classe politica. Per questa gentaglia ci voglio condanne esemplari, sicuramente dopo dei processi rapidi, e la restituzione del maltolto, attivando la confisca dei beni. Per molti ormai l’onestà e il dovere sono parole rilegate in un vocabolario dell’ottocento.