Un uomo di 70 anni di Castelvetrano, attualmente residente in Svizzera, è stato condannato a due anni e mezzo di carcere dal Tribunale di Marsala, per atti persecutori («stalking») e violenza sessuale su una ragazza minorenne.

Per oltre due anni, l’uomo si sarebbe reso autore di una serie di atti persecutori contro una donna di Partanna e una delle sue figlie. Quest’ultima, nell’estate 2012, quando era ancora minorenne (aveva appena 15 anni), avrebbe subito anche violenza sessuale.

L’anziano castelvetranese, infatti, secondo l’accusa, sei anni fa, «con mossa repentina» toccava il seno alla ragazza. «Costringendola così – si legge nel decreto con cui il gip Sara Quittino dispose il rinvio a giudizio – a subire atti sessuali contro la sua volontà». Asfissiante, poi, sarebbe stata l’azione di stalking. Messa in atto con continue e reiterate molestie e minacce. In modo da provocare a madre e figlia «un grave e perdurante stato di paura», costringendole, di fatto, ad «alterare le proprie abitudini di vita».

La madre, in particolare, ogni giorno, doveva accompagnare la figlia a scuola perché questa, dopo la violenza sessuale subita, aveva paura ad uscire di casa da sola. Entrambe dovettero anche cambiare scheda telefonica.

L’uomo avrebbe anche minacciato la donna di darle fuoco o sgozzarla quando sarebbe tornato a Partanna. E poi ancora sms e telefonate, anche mute e di notte. La vita di madre e figlia divenne, insomma, un inferno. E per questo presentarono ben tre denunce alla stazione dei carabinieri. Madre e figlia sarebbero state anche pedinate e insultate per strada, subendo anche appostamenti sotto casa. La richiesta per la donna era sempre la stessa: «Lascia tuo marito e vieni a vivere con me in Svizzera».

tratto da un articolo di Antonio Pizzo per Giornale di Sicilia

 

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