«Non posso che esprimere soddisfazione per l’intervento dell’Arma dei carabinieri che ha tolto il velo di ipocrisia da quello che tutti sapevano e tutti vedevano. L’ippodromo oggetto di intervento nella giornata di domenica, infatti, non era affatto una cosa per pochi intenditori». Lo ha detto Enrico Rizzi, attivista per i diritti degli animali e commissario Dipartimento tutela animali e lotta alle zoomafie di “Sud chiama Nord”. Nel blitz dei carabinieri di domenica scorsa nove persone sono state denunciate e alcuni cavalli, provenienti pure da Palermo, sono stati sottoposti a controlli ematici, nell’ippodromo “privato” di Triscina dove si stava svolgendo una corsa non autorizzata di cavalli.
Rizzi, che ha tenuto a sottolineare l’assenza di prese di posizione del mondo politico dopo che è uscita la notizia, chiarisce che «bastava andare sui social per vedere quanto succedeva; se in una prima fase ci si poteva arrampicare sugli specchi di non aver visto, tale ipocrisia non aveva più motivo di esistere dopo le recenti inchieste giornalistiche che avevano scritto su dove si poteva capire di più».

Enrico Rizzi.

La pista di Triscina.