Caro direttore,
sono Nicola Egitto, imprenditore di 55 anni residente a Castelvetrano (TP) che opera sul territorio in campo tessile dal 1924 (attività iniziata da mio nonno e che vanta oggi un’azienda di circa venti impiegati) e nel campo immobiliare dal ’77.

Il motivo della mia lettera è molto semplice. Castelvetrano è stata una delle prime città in Sicilia dove è stato creato lo sportello unico SUAP, con a capo l’allora Sindaco Avv. Beppe Bongiorno, all’epoca fiore all’occhiello del nostro comune, tenuto a modello da tutti i comuni della regione, che ha vantato la creazione di 3000 posti letto a Marinella di Selinunte, la creazione di una zona artigianale a Castelvetrano, la creazione di una zona industriale e la formazione del parco commerciale più importante che esiste nella Sicilia occidentale.

Purtroppo dal 2008, con il pensionamento del dirigente, lo sportello unico a Castelvetrano non funziona più. I risultati che prima erano notevoli in termini di efficienza ed efficacia sotto tutti gli aspetti (dalla creazione dell’impresa, alla creazione dei posti di lavoro, sia direttamente che nell’indotto) adesso sono scomparsi, i tempi di risposta che per legge sono di 30 giorni adesso sono di “non si sa”.

Mi permetto di dire queste cose con assoluta coscienza e certezza in quanto da tre anni provo a portare avanti iniziative imprenditoriali (campo da golf a 18 buche, strutture residenziali a Castelvetrano e a Marinella di Selinunte, capannone industriale con annesso impianto di fotovoltaico) senza esito né positivo né negativo o per essere più preciso si è avuto qualche spiraglio quando queste iniziative avevano perso “appeal” e quindi investitori. Come Lei ben sa, caro direttore, il mercato ha le sue regole ed è così in continua evoluzione che un progetto che oggi è valido, dopo 6 mesi può risultare obsoleto, figuriamoci dopo anni.

Ora io Le chiedo: “Cosa si deve fare per potere creare qualcosa, imprenditorialmente parlando?”. Io non chiedo regali, non sono stato educato così, chiedo solo di potere fare le cose che mi spettano. Infine, approfittando della Sua disponibilità, Le allego breve riassunto dell’ultima iniziativa che avrei voluto e che vorrei portare avanti, da dove si evince che a distanza di 180 giorni ancora il comune deve assegnare il lotto di terreno.

RIASSUNTO: Nicola Egitto, nella qualità di amministratore della SUN.CE s.r.l., in conformità alle norme che regolano l’assegnazione delle aree del PPZI, con istanza prot. n. 53991 del 25 novembre 2009 presentava istanza a codesto SUAP di acquisto di un lotto di terreno di 20.000 mq nell’ambito dell’area del Piano Particolareggiato della Zona Industriale (PPZI) per la realizzazione di un impianto per l’assemblaggio, il collaudo la manutenzione di dispositivi e manufatti di produzione di energia da fonti rinnovabili che prevede l’assunzione diretta di dieci unità, più la possibilità di dar lavoro ad altre quindici persone nell’indotto. Con provvedimento del 1 febbraio 2010, il SUAP ha dichiarato l’ammissibilità della richiesta. Appare opportuno segnalare che, l’amministrazione, con la nota in esame, incorreva già in una violazione del regolamento per l’assegnazione delle aree del PPZI in quanto al posto di comunicare l’ammissibilità in 7 giorni la comunicava dopo oltre 50 giorni. Con nota prot. n. 2131 del 14 aprile 2010 l’amministrazione subordina l’assegnazione del lotto al pagamento di euro 140.000,00 a titolo di prima rata della somma totale, pari ad euro 560.000,00, cifra equivalente all’acquisto del terreno, oltre la stipula di una polizza fidejussoria a garanzia del restante importo pari ad euro 420.000,00. Tutto questo è in difformità degli artt. 15-16 del regolamento che prevedono in ordine cronologico: • assegnazione del lotto (non ancora avvenuta ad oggi) • progettazione dell’immobile • approvazione del progetto • vendita del terreno con contestuale pagamento della prima rata e rilascio di fidejussioni per la rimanente parte.

Rimango molto amareggiato nel constatare che l’amministrazione ancora a distanza di circa 180 giorni non mi ha assegnato il terreno e si preoccupa soltanto del versamento dei soldi e di ricevere una fidejussione. Tutto questo, caro direttore, Le fa capire come ad oggi questa amministrazione che millanta di dare la possibilità agli imprenditori di creare sviluppo e posti di lavoro nella nostra città, riesce solo a creare disoccupazione e malessere nella collettività.

Certo di Suo pronto interessamento l’occasione mi è gradita per porgerLe i miei più cordiali saluti.

Nicola Egitto

Risposta del Comune di Castelvetrano

Egregio Direttore,

formuliamo la presente solo per chiarire, senza volere in alcun modo innescare polemiche con il signor Nicolò Egitto, alcuni passaggi, a parere della scrivente A.C. importanti, per avere un quadro chiaro e corretto della vicenda pubblicata sul giornale da Ella diretto il 15 u.s.

Potrà immaginare l’amarezza e lo sgomento degli scriventi nell’apprendere che a dire del signor Egitto questa Amministrazione millanti sviluppo, creando, invero, a dire sempre del firmatario della epistola, disoccupazione e malessere nella collettività.

Ognun s’avvede come tale ragionamento falso mortifica tutti coloro i quali amministrano la cosa pubblica con serietà, abnegazione e spirito di servizio, con il solo obiettivo di contribuire alla crescita di una città complessa e al contempo ricca di risorse.

Assai curiosa appare, inoltre, la circostanza che il signor Egitto non sia riuscito negli ultimi anni a portare avanti iniziative di tipo imprenditoriale in questa città, per fatti apoditticamente addebitabili unicamente alla scrivente Amministrazione.

Lungi dall’esprimere giudizi sulle capacità imprenditoriali di taluno si rappresenta che le vicende imprenditoriali dell’Egitto, da lui stesso accennate nella nota alla quale oggi siamo costretti a dare opportuni chiarimenti, per inevitabili esigenza di privacy e di riservatezza degli atti prodotti ad una P.A., non saranno volutamente analizzate.

Ci si riferisce, in particolare, alle iniziative per la realizzazione di un campo da golf a 18 buche e strutture residenziali in Castelvetrano e Marinella di Selinunte.

E’ appena il caso, tuttavia, di rendere meno nebulosa la vicenda dal firmatario narrata minuziosamente ma con colpose gravi omissioni.

Ed in particolare è verò che con nota del 25.11.2009 la SUN.CE. presentava istanza di assegnazione di un’area di mq.20.000 nel Piano Particolareggiato per la Zona Industriale (PPZI), impegnandosi all’accettazione di tutte le norme che regolano detto piano.

Detta richiesta veniva motivata dal’impresa rappresentando l’intendimento della stessa di realizzare in detta area un impianto di produzione di energia con interventi fotovoltaici di potenza sino ad 1 MW.

La trattazione della fase successiva alla richiesta testè citata non può prescindere da una premessa, che certamente non sfugge nemmeno all’interessato, che è quella che: il Comune di Castelvetrano non detiene, non essendone proprietario, alcuna area del tipo richiesto. Esiste soltanto una pianificazione di tipo urbanistico, che individua una zona del territorio castelvetranese destinata ad attività industriali in via di progressiva attuazione.

Dette aree vengono reperite tramite l’attivazione di procedure di esproprio previo reperimento delle necessarie disponibilità di bilancio, imponendo una strategia che, ad oggi, ha senz’altro dato i suoi frutti, attesi gli insediamenti industriali ivi allocati già da qualche anno.

Approvata l’idea imprenditoriale dall’organo politico dell’Ente si procede ad un’assegnazione preliminare fissando, altresì, il prezzo, peraltro già stabilito da una delibera a monte del Consiglio Comunale, così avviando le procedure di espropriazione delle aree necessarie e gli interventi di urbanizzazione indispensabili.

Ma vi è di più. Per venire incontro alle esigenze degli operatori, viene richiesto solo il pagamento di una prima tranche, dilazionando il saldo in successive altre tre rate.

In altri termini, il Comune con l’acconto ricevuto ed anticipandolo nel bilancio di previsione sulle partite di giro, espropria le aree e le urbanizza.

Ben altra sarebbe la procedura, anche in termini di celerità, se già fossero concretamente disponibili le aree.

Ognun s’avvede come erroneamente la ditta richiami un articolo di regolamento, nei fatti non applicabile alla fattispecie che ci impegna.

Sulla scorta delle brevi superiori premesse già la polemica instaurata e le lamentele avanzate dal signor Egitto Nicolò appaiono del tutto fuori luogo e perdono ogni valenza di tipo politico.

Ma vi è di più.

Il terime di 7 giorni, per dare riscontro alla richiesta dell’imprenditore che intende avere assegnata un’area nella zona industriale, inizia a decorrere solo se l’istanza è di per sé capace di rendere adeguatamente l’intendimento dell’operatore-imprenditore, altrimenti è inevitabile richiedere dei chiarimenti ad integrazione, come del resto previsto dall’art.7 del predetto regolamento e come nei fatti è avvenuto.

Nel caso di specie non risultava chiarita opportunamente quale fosse concretamente l’iniziativa dell’operatore: si trattava di realizzare un impianto di produzione energetica da fonte rinnovabile (un campo fotovoltaico) o altro?

I chiarimenti, della cui necessità s’informò verbalmente e tempestivamente il titolare della istanza, sono stati esplicitati in data 18.1.2010 con nota prot. n°3012, con cui si è altresì disposta la sospensione dell’istruttoria.

E’ bene, in proposito, ricordare quale difficoltà pratica si frapponeva, altresì, all’istruttoria della richiesta, ferme restando sempre le considerazioni sopra svolte a proposito dell’indisponibilità patrimoniale delle aree.

Si ribadisce che la richiesta mirava al soddisfacimento di un fabbisogno ben più esteso di un singolo lotto, come individuato nel PPZI; si richiedevano, infatti, ben 20.000 mq., equivalenti a diversi lotti come previsti nel piano.

La richiesta della SUN.CE. era carente sotto diversi profili, ed in particolare mancava l’indicazione dei seguenti indicatori: PRIORITÀ SETTORIALI, QUALITÀ AMBIENTALE, CREDIBILITÀ DELL’IMPRESA, QUALITÁ DEL PROGETTO D’IMPRESA, POLITICHE DI RETE, CONTRIBUTO ALL’OCCUPAZIONE, FINANZIAMENTO DELL’INZIATIVA.

Ottenute le necessarie informazioni dall’impresa solo in data 21.1.2010 con nota n.447, dopo 9 giorni con nota dell’1.2.2010, lo SUAP manifestava l’ammissibilità dell’istanza con la seguente prescrizione: “L’assegnazione che sarà disposta a favore di codesta ditta sarà teorica e diverrà concreta in presenza di una valida progettazione sull’impianto così come si evince dagli atti allegati e accertata la disponibilità all’assegnazione”.

Impossibile non intendere quanto comunicato!

Con successiva nota del 10.2.2010 veniva acquisita l’attestazione di versamento della cauzione, in data 18.2.2010 e 25.2.2010, per le vie brevi con incontri con il responsabile del SUAP, la ditta menifestava l’urgenza ad avere in proprietà il lotto onde realizzare il proprio impianto, manifestando la volontà di eseguire almeno parte delle opere di urbanizzazione a scomputo degli oneri pro quota; dette opere venivano individuate nella strada H-1° stralcio del PPZI.

Si rappresenta, in proposito, anzitutto che il procedimento sin qui eseguito è stato improntato sempre alla ricerca di soluzioni tali da venire incontro, nel rispetto delle norme di legge e secondo le direttive impartite dal Consiglio Comunale di attuazione del PPZI, alla richieste della SUN.CE.

Si ribadisce, a conclusione della presente nota di chiarimento, che rimane ferma la volontà dell’Amministrazione di venire incontro alle esigenze dell’operatore richiedente, così come di tutti gli altri imprenditori della città, a condizione che i rapporti tra cittadini e P.A. rimangano fermamente ancorati ai canoni della lealtà e della buona fede.

Certi che la superiore missiva contribuirà a chiarire la vicenda vorrà gradire cordiali saluti.

Il Sindaco Dott.Giovanni Pompeo
L’Assessore allo Sviluppo Economico Avv. Felice Errante Jr.

AUTORE.   Kleos