Nell’incontro che avverrà oggi con il gruppo del Partito Democratico all’Ars e mercoledì con la coalizione, il presidente Crocetta ha annunciato l’intenzione di porre come esigenza prioritaria quella di portare immediatamente in aula il DDL elaborato dalla commissione affari istituzionali sui liberi consorzi e già emendato dal governo.
La Sicilia deve diventare una Regione modello, eliminando sprechi e strutture inutili senza cedere a campanilismi, attuando così lo Statuto siciliano.
La Regione Siciliana – aggiunge il governatore – è sulla buona strada, sta tagliando sprechi e attuando riforme attraverso il lavoro congiunto del Governo e del Parlamento. Interrompere tale lavoro significherebbe non cogliere l’attuale fase della storia che ci chiede un profondo cambiamento. Sono convinto che nella politica siciliana prevarrà quel senso di responsabilità collettivo, che chiede a tutti noi di fare solo il nostro dovere
Il presidente della Regione Siciliana
Rosario Crocetta
Caro Crocetta non ti sei accorto che la fonte degli sprechi sono alla Regione. I liberi consorzi sicuramente costeranno più delle Provincie. Se la maggioranza traballa su ogni provvedimento non rimane che una sola soluzione andare subito al voto e risparmiare da subito il costo di venti deputati abusivi.
Sì, però le province togliamole di mezzo, e subito.. pago la RCA Auto, e c’è un’addizionale provinciale, pago la TIA, idem con patate..
caro presidente, hai avuto un anno intero per programmare i liberi consorzi e invece ti sei passato il tempo da una tv all’altra …ora vuoi fare tutto in fretta e mi sa che rimarrai da solo ….sei tutto chiacchiere e distintivo
Alla fine è finita nel modo peggiore. Da ‘Regione che per prima ha abolito le province’ diventeremo l’unica regione che, ‘grazie’ allo statuto speciale, se le terrà, praticamente, così com’erano. E’ stata, infatti, trovata un’intesa tra Giunta ed ARS in questi termini: i liberi consorzi ricalcheranno le attuali province, con i vecchi capoluoghi a fare da comuni capofila. E’ ammessa la formazione di nuovi e diversi consorzi, purché entro i 6 mesi dall’approvazione della legge. Una scadenza impossibile da rispettare, identica alla previsione della L.R. dell’86: anche allora si abolirono le Province, ma solo per farle diventare ‘Province Regionali’. Ora si chiameranno ‘Liberi consorzi’, che non saranno né liberi, e nemmeno consorzi. Peggio che nel ‘Gattopardo’. Almeno lì, per non cambiare nulla, qualche cosa si cambiava..