Rabbia e impotenza, perché nessuno interviene. Gli agricoltori che hanno i terreni nella zona dell’ex Calcestruzzi Selinunte di Castelvetrano tornano a far sentire la propria voce. La presenza massiccia dei migranti si vede: cumuli di immondizia a fianco ai pochi cassonetti, strada sporca di urina e di feci e, in alcuni casi, anche scarti di animali macellati. «L’odore è qualcosa di insopportabile – dice Giovanni Indelicato, proprietario di un fondo agricolo lungo la via dove c’è l’ingresso al campo – ogni giorno siamo costretti a vedere e a sentire scene da villaggio senza regole». Quello che i proprietari di terreni in zona chiedono è un intervento urgente per il controllo e la pulizia.

CastelvetranoSelinunte.it più volte si è occupato della questione. Lo scorso anno abbiamo raccontato – anche con un video – come i migranti vivono dentro il campo ma anche i cumuli di rifiuti e scarti di macellazione buttati nel terreno adiacente. «Non possiamo più andare in campagna con le nostri mogli», disse in quella occasione Gioacchino Seidita, anche lui proprietario di un fondo agricolo in quella zona.

La gravità della situazione, così come gli anni scorsi, è sempre la stessa: all’interno dell’ex calcestruzzi di proprietà della famiglia Cascio vivono più di 500 migranti economici che, abusivamente, lo hanno occupato. Mancano i servizi igienici e manca anche l’acqua. Nelle ultime settimane sono stati anche riscontrati anche alcuni casi positivi al Covid-19. Ma quando la Polizia Municipale di Castelvetrano – insieme ai medici dell’Usca e ad altre Forze dell’ordine – è intervenuta, i positivi non si sono fatti trovare.

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