L’intelligenza artificiale “minaccia” il normale corso di studi degli allievi? O può considerarsi un valido strumento di aiuto nei processi formativi? È quello sul quale si è discusso durante il “Next Gen AI Summit” presso il centro congressi MiCo di Milano. Da Castelvetrano una rappresentanza di studenti del Liceo Scientifico “Michele Cipolla” ha partecipato ai lavori. «Abbiamo acquisito la consapevolezza di quanto sia importante stare al passo coi tempi – spiega la studentessa Mariavita Pernice – alla base di tutto sta il “Large Reasoning Models”, questo deve essere assimilato al nostro pensiero critico. Abbiamo il dovere di capire quale sia l’autostrada dell’intelligenza artificiale, ovvero quella infrastruttura che ci permetta l’incontro tra noi e l’intelligenza artificiale». Da qui una maggiore consapevolezza di cosa è l’intelligenza artificiale: «Questa ha bisogno di un corpo fisico che è la mente umana – spiega ancora la Pernice –senza di esso non può interagire con la realtà moderna. Solo con questa consapevolezza riusciremo a dominarla e a integrarla e usarla alla stregua di un aiuto proficuo nelle nostre vite».
Quello che è emerso dal “Next Gen AI Summit” è che la tecnologia è cultura e l’intelligenza artificiale va usata per far porre all’uomo domande, spronarlo, informarlo. Mariavita Pernice ha poi lavorato in team nell’elaborazione di un progetto che ha esposto davanti la platea, col Ministro Giuseppe Valditara: «”European Green Cloud” è stato il progetto che abbiamo stilato e prevede la creazione di data center etici e legali in ogni Paese europeo, progettati per raccogliere e custodire dati nel pieno rispetto delle leggi sulla privacy, evitando ogni forma di censura o cancellazione ingiustificata – spiega la Pernice – esso prevede anche il riutilizzo del calore generato dai data center nelle infrastrutture che li ospitano e la creazione di intelligenze artificiali specifiche per ogni disciplina e per studenti con disturbi dell’apprendimento».