Sociale

Dalla promessa strappata al festival in officina, successo per Blue Jazz Fest

Metti una sera tra amici, una cena spensierata, una passione comune “la musica”, e una promessa strappata. Una promessa che all’alba del giorno dopo tornava prepotente nelle menti di chi l’aveva pensata ma soprattutto di chi aveva scommesso.  Per organizzare un festival jazz c’è bisogno di tempo, di locali e di tanta pazienza e il fatto di avere già la pazienza e i locali, buttava le basi per concretizzare un vero e proprio festival anche se la location sarebbe stata niente poco di meno che un’officina e tutto doveva essere fatto nel tempo di un mese.

Nasce così un disegno di “Blu jazz festival” a Mazara del Vallo, all’interno dei locali di un’officina della Essepiauto che diventeranno da lì a poco, un palco, con nomi altisonanti nel palinsesto jazz da Bosso-Ariano-Bulgarelli al violinista trapanese Mauro Carpi dal duo siciliano chitarra e voce Trentacoste-Guaiana al pianista Luca Filastro (calabrese di nascita ma di casa a New York), per passare dai talenti locali Eba Trio e Leo De Santi per finire con l’orchestra funk-soul Tower of Groove, e che a distanza di un mese da quella promessa hanno calcato un palco, forse il più bizzarro della loro carriera.

Il 6, 7 e 8 dicembre Mazara del Vallo si è tinta di jazz, la manifestazione, fortemente voluta dal Sindaco Salvatore Quinci, è nata su richiesta dell’Amministrazione della Città di Mazara del Vallo e da un’idea del Maestro Fabio Crescente, coadiuvato nella produzione esecutiva da Paolo Tedesco (della Essepiauto) e dall’azienda Sound Power. Tre straordinarie serate di musica, passione e di grande determinazione un esempio di fatica, pazienza e amore, un risultato eccezionale con centinaia di presenze che ha buttato le basi per  un bis e forse anche un tris.. perchè non importa dove, ma cosa, spinge qualcuno a volere fortemente che qualcosa prenda vita e se lo si fa per il jazz non si sentirà mai il  bisogno di chiedere cos’è il jazz, perchè cos’è non lo saprai mai.

Published by
Patrizia Vivona