Vedra’ la luce entro qualche settimana, ma l’ok e’ gia’ arrivato. E’ il Distretto culturale Val di Mazara, che ha ottenuto il via libera dalla fondazione Cariplo (bando “Sviluppo Sud”) che ha deciso, cosi’, di sostenere la crescita economico-culturale del comprensorio occidentale della regione Sicilia.

Ente capofila del progetto e’ l’Anfe siciliana che lo ha promosso assieme a una serie di soggetti pubblici e privati: Sicily House, societa’ proprietaria del Kempinski Hotel Giardino di Costanza, di Mazara; Munus spa; il comune di Mazara del Vallo, il Cnr-Iamc di Mazara, l’ufficio diocesano per i Beni culturali, ecclesiastici e l’edilizia di culto, sempre di Mazara, e l’associazione parco interculturale Al-Idrisi.

Il bacino di competenza del distretto riguardera’, in prima battuta, il territorio di undici comuni. Sono Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Castelvetrano-Selinunte, Partanna, Santa Ninfa, Poggioreale, Salaparuta, Salemi, Gibellina, Calatafimi-Segesta e Alcamo. In una seconda fase si allarghera’ anche ad altri comuni, nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento. Ma saranno necessarie caratteristiche omogenee al bacino iniziale, in termini di risorse culturali e ambientali, infrastrutture, vocazione al turismo, produzioni agricole tipiche, artigianato e sistema dei trasporti.

Sono cinque le azioni attraverso le quali il distretto muovera’ i primi passi dando corpo a investimenti per 600 mila euro: 400 mila messi a disposizione dalla fondazione Cariplo, 200 mila a carico dei soggetti pubblici e privati partecipanti.

Le cinque azioni avranno al centro: la realizzazione del portale www.valdimazara.it e di una postazione informativa nel comune di Mazara del Vallo; l’organizzazione di itinerari turistico-culturali nell’antico ‘Val di Mazara’, di epoca arabo-normanna; la pubblicazione di una “Carta dei servizi” economico-culturali per musei, ristoranti, hotel, enoteche e cantine. Ancora: il varo di iniziative di comunicazione e promozione delle risorse del territorio-distretto. E un piano di formazione e addestramento professionale di due “operatori di distretto” per ognuno degli undici comuni inizialmente interessati.

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