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Demolizioni Triscina, un esposto per fermare le ruspe

Sono stati presentati la scorsa settimana, due esposti alla Corte dei Conti contro il Comune di Castelvetrano in riferimento alle procedura di demolizione degli immobili abusivi a Triscina di Selinunte, già acquisiti al patrimonio del Comune.

Lo rende noto Biagio Sciacchitano, presidente dell’associazione “Triscina sabbia d’oro” che parlando a nome di una cinquantina di ex proprietari di case abusive, ritiene che l’Ente non avrebbe dovuto contrarre un mutuo di circa tre milioni di euro con la Cassa depositi e prestiti per far fronte alle spese di demolizione di 85 case abusive, in quanto il Comune versa in gravi condizioni finanziarie.

Mentre alcuni privati stanno procedendo con alcune attività di demolizioni per evitare costi maggiori, con l’esposto alla Corte dei Conti ed il ricorso in via cautelare alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), si cerca di fermale o almeno rallentare le attività di demolizione.

Biagio Sciacchitano ed i soci dell’associazione “Triscina sabbia d’oro”, nel sostenere la illegittimità della confisca delle case, ritengono che il Comune abbia contratto “un mutuo che non potrà mai essere recuperato se non in minima parte e questo rende inattendibili le condizioni di rientro”.

“In un Comune che rischia il dissesto finanziario – sostengono i promotori dell’esposto – non riusciamo a comprendere come si possa legittimare la stipula di un mutuo per effettuare demolizioni che appaiono oggettivamente inutili in questo momento”

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