“Quello di Musumeci è non solo il governo degli inceneritori, ma anche quello della corsia preferenziale alle ditte private, come sta succedendo nel silenzio generale in molti comuni e ad Alcamo, località che rischia di dover ospitare un impianto per lo smaltimento dell’organico attraverso l’incenerimento.
Viene infatti da chiedersi perché ancora non vengano realizzati gli impianti previsti nel piano stralcio che abbiamo approvato, che godono di copertura finanziaria”. A denunciarlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri, vice presidente della Commissione Ambiente ARS che, insieme al deputato nazionale Antonio Lombardo, interviene in merito al nuovo avviso della Regione Siciliana per la costruzione di un nuovo impianto di smaltimento dell’organico in territorio alcamese. “I poteri speciali attribuiti 8 mesi fa a Musumeci per la gestione dell’emergenza rifiuti – dice Palmeri – si sono dimostrati del tutto inattuati, infatti anziché accelerare l’iter progettuale per gli impianti pubblici inseriti nel piano stralcio assistiamo ad una colpevole paralisi generale”.
“Ritengo assurda – spiega il deputato Antonio Lombardo – la volontà di realizzare un impianto di incenerimento rifiuti ad Alcamo. La direzione tracciata a livello comunitario nella gestione dei rifiuti prevede solo ed esclusivamente la raccolta differenziata con il conseguente riutilizzo e riciclaggio dei rifiuti urbani. Sistemi come quelli dell’incenerimento sono ormai un retaggio del passato e al tempo stesso sono sinonimo di una politica fallimentare che non è in grado di affrontare e risolvere il problema dei rifiuti, rappresentata in Sicilia dal governo Musumeci, che in quasi un anno non è riuscito a trovare soluzioni sostenibili e che preferisce affidarsi ad impianti dannosi per l’ambiente e la salute dei cittadini. Trovo al tempo stesso inquietante che in Sicilia siano state presentate moltissime richieste analoghe all’impianto di Alcamo, nascoste da nomi apparentemente rassicuranti, come ad esempio Impianto di biogas, ma che poi, andando a leggere gli allegati tecnici, scopriamo essere ben altro, come in questo caso un impianto per incenerire rifiuti. Ci batteremo con tutte le nostre forze per impedire la realizzazione di questi impianti, ad Alcamo come nel resto della penisola, vogliamo garantire un futuro pulito e sostenibile ai nostri cittadini”.
Ma cosa prevede l’impianto di cui la Regione Siciliana ha diramato l’avviso? A spiegarlo è la stessa vice presidente della Commissione Ambiente all’Ars Valentina Palmeri. “Questo impianto – spiega la deputata – dovrebbe produrre energia utilizzando il metano prodotto dalla frazione umida dei rifiuti. Può trattare fino a quasi 150 mila tonnellate pari ad un fabbisogno superiore all’intera provincia di Trapani. Il digestato circa la metà viene cogenerato con biomassa vegetale ed incenerito. Non produce compost per usi agronomici. Produce circa 3.200 Tonnellate di ceneri che corrispondono ad emissioni in atmosfera di potenziali 10.000 tonnellate di gas inquinanti. La documentazione presentata è fortemente carente in linea tecnica e per gli effetti ambientali e per la salute. Nello studio di Impatto Ambientale mancano le matrici, le quantità di inquinanti: gassosi, liquidi e di percolo prodotti, le informazioni tecniche, le procedure di abbattimento e di trattamento. In sostanza omissioni sulle questioni sostanziali. L’impianto serve anche a chiudere il ciclo dei rifiuti ma non in conformità ad un processo rispettoso della salute pubblica e dell’ambiente , per cui siamo contrari perché è un inceneritore a tutti gli effetti ed è previsto un processo di combustione mentre sarebbe utile un trattamento con un impianto aerobico per produrre compost puro e di qualità per i terreni del bianco d’Alcamo, come quello di compostaggio progettato dalla SRR TP Nord per Calatafimi in un terreno confiscato alla mafia. Questo inceneritore sarebbe invece composto da un coogeneratore che, attraverso l’utilizzo dei biogas prodotti dalla putrescenza del rifiuto umido, viene utilizzato termicamente per disseccare i rifiuti, non produce compost. Siamo di certo di fronte ad un impianto non previsto dalla SRR, dal piano stralcio della Regione che abbiamo approvato in Commissione, ossia non si tratta di un impianto volto ad aumentare la raccolta differenziata, a chiudere il ciclo dei rifiuti un maniera virtuosa, secondo i principi dell’economia circolare, né di fronte ad un impianto pubblico che potrebbe aiutarci a calmierare i costi – conclude Palmeri – e le tariffe per gli Enti pubblici e per i cittadini”.
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piantatela!!!...siete il partito dei NO....é impensabile che tutto l'organico proveniente dalla differenziata diventi compost...giusto prevedere la diversificazione del suo riutilizzo...
https://www.qthermo.it/ questo secondo Voi ha le caratteristiche adeguate...inquina???
Il danno alla salute, che chiaramente vi è sempre, dipende dalla tecnica di fuoco e di filtraggio. Impianti moderni riducono di molto i rischi per la salute, ma bisogna gestirli bene.
Comunque è vero, il partito dei NO e dei NON prendersi mai responsabilità.
Sono a favore degli inceneritori ma ritengo che si possa evitare di realizzarne uno per ogni città. Nè solo qualcuno solo in qualche città. I governi Renzi e Gentiloni avevano stabilito, per la Sicilia, la realizzazione di 3 o 4 impianti che non sarebbe stato affatto difficile collocare nell'interno, in zone semidesrtiche, ma facilmente raggiungibili, date la caratteristiche del nostro territorio e della nostra rete autostradale. Prima del partito del 'No' di Alcamo si movimentò qualche altro partito su base regionale. Magar lo stesso, sì, ma non dimentichiamo che l'attuale giunta di governo è contraria agli inceneritori. Musumeci vuole risolvere il problema dei rifiuti ripristinando le province. Che c'entra? Io non lo so, chiedetelo a lui.
P.S.: la direttiva comunitaria citata nell'articolo è stata letta male e compresa peggio. Non impone affatto di riciclare al 100% per il semplice motivo che è impossibile. Impone una moratoria a quei Paesi dove sono stati realizzati già parecchi inceneritori, ( si tratta di Paesei del Nord europa sensibili all'esigenza di disporre di energia termica a basso prezzo ) ma la cui presenza scoraggia il ricorso alla differenziata. Non è certamente il nostro caso.
Ripristinare le province? Be, si vede che ha promesso posti pagati (stavo per scrivere posti di lavoro).
Per quanto riguarda centro e nord Europa, è vero qui ce un sacco di gente che non fa più la differenziata ormai da anni, e spazzatura nelle strade zero. ALtro che scaricare la colpa sempre sul cittadino con la frottola della differenziata, che sì va bene farla, ma raccontare di risolvere il problema spazzatura in Sicilia con la differenziata? Certo, e gli elefanti volano.
@ M5S, ma siamo sicuri che si tratti di inceneritore e non di termovalorizzatore? C'è, la differenza c'è eccome. Sarebbe tra l'altro ora di ridurre i costi dell'energia elettrica, in Italia altissimi rispetto al resto dell'Europa.
https://www.nellomusumeci.it/wp-content/uploads/2017/10/8-rifiuti_MUSUMECI.pdf
Obbiettivi un po da discutere per il riciclabile, che poi chi e dove lo si rivalorizza?
franKo siamo d'accordo, mi pare. E grazie per il link.