Di sopra (con la pioggia) entra e di sotto esce. Come un gioco per bambini. Sta piovendo, e per fortuna tanto, ma nella diga Trinità di Castelvetrano non si può invasare e così l’acqua deve buttarsi a mare. Letteralmente a mare. In questi giorni più quantità rispetto alle altre settimane. Sì, perché la valvola di fondo dell’impianto è stata aperta di più e l’acqua scorre nel fiume Arena per poi incontrarsi col mare proprio sotto il ponte a Mazara del Vallo. Copione di una tragicommedia, quale quella della diga Trinità, che brucia tanto agli agricoltori della zona costretti, nei mesi caldi prossimi, a patire l’acqua per le proprie colture. La beffa di questi ultimi giorni è l’attivazione del centro operativo di protezione civile del Comune di Mazara del Vallo per controllare i livelli del fiume Delìa a valle. Una decisione «per motivi di sicurezza» con uomini delle associazioni di protezione civile che devono osservare i livelli del fiume. «Acqua benedetta per noi che, invece, si butta a mare e, per giunta, sotto gli occhi di chi deve controllare i livelli del fiume», sbuffano alcuni agricoltori della zona.

Da domani alla diga Trinità arriveranno gli uomini della Protezione civile regionale. Saranno loro che, con la guida di Salvo Cocina, fatto commissario dal presidente della Regione Renato Schifani, opereranno sulla diga. «Praticamente viene affidato nuovamente il tutto a Cocina che nel 2018 firmò l’atto d’interpello per l’affidamento degli incarichi di studi di rivalutazione sismica, idrologica e idraulica, progettazione fattibilità tecnico-economica, definitiva ed esecutiva, coordinamento della sicurezza in fase di progettazione degli interventi di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle dighe gestite dalla Regione Siciliana, tra cui la diga Trinità», commenta la consigliere comunale di Castelvetrano Enza Viola. «Ma di tutti questi lavori cosa si è fatto?», s’interroga la Viola.

«Già lo scorso anno, per la mancata irrigazione, abbiamo avuto una perdita di 100 mila quintali di uva – ammette Dino Taschetta, presidente delle cantine “Colomba bianca” – io non ho più fiducia nella politica. La mia amarezza è il sunto del grido di dolore di 2.500 soci – racconta ancora Taschetta – e assistere a ciò che sta succedendo per la diga Trinità è davvero triste». Nei giorni della pioggia, come quello di oggi, l’acqua dal canale di fondo della diga scorre senza sosta, mentre gli agricoltori pensano già ai mesi caldi, a gridare la loro rabbia, pronti a combattere contro i mulini a vento…

Il fiume Delia tenuto sotto controllo anche di notte.

L’attivazione del COC di Protezione Civile a Mazara del Vallo.

Dino Taschetta.

La consigliera comunale Enza Viola.

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