“Esprimo tutta la mia preoccupazione per la scelta del Ministro delle politiche Agricole Mario Catania di diminuire di ben 35 tonnellate la quota per la pesca del tonno con il sistema palangaro, non dando seguito agli impegni presi lo scorso gennaio che prevedevano un aumento della quota da 197 a 300 tonnellate”. Lo dice Antonella Milazzo, deputato regionale del Partito Democratico.
“Ancora una volta – aggiunge – viene mortificato un settore che potrebbe e dovrebbe essere fondamentale per l’economia e lo sviluppo della Sicilia, e che invece da anni versa in una crisi profonda. E’ inaccettabile che in questo momento vengano penalizzate le imprese e le tante famiglie che traggono il loro sostentamento dalla pesca del tonno”.
“Condivido pertanto – conclude Milazzo – la dura presa di posizione dell’assessore regionale Risorse agricole Dario Cartabellotta sulla scelta del ministro Catania di portare a 265 tonnellate la quota tonno e auspico che si intraprendano tutte le azioni necessarie affinché non venga consumata l’ennesima beffa ai danni della nostra isola”.
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BEFFA AI DANNI DELLA NOSTRA ISOLA????!!! Il provvedimento preso ha una sua ratio specifica.. L'obiettivo è proprio quello di salvare l'ecosistema della nostra terra che la pesca sfrenata degli ultimi 40 anni ha quasi del tutto distrutto. Se consideriamo l'ottica del profitto si tratterebbe di una "beffa".. Ma credo che sarebbe il caso di salvaguardare realmente la nostra isola che tanto diciamo di amare e un modo per farlo è anche quello di porre un freno alla pesca forsennata che sta letteralmente distruggendo i nostri fondali.. I tonni sono sempre meno, così come gli altri pesci che popolano sempre con più debolezza i nostri mari.
E poi ai giapponesi dobbiamo pur lasciare qualcosa o no?
Sul punto l'ignoranza regna sovrana. Comprensibile, trattandosi di un argomento molto di nicchia. Ma quel che non si sopporta é la strumentalizzazione dell'ignoranza da parte di chi vuol vestire i panni, sia a destra ( D'Alì & Scilla) che a sinistra (Milazzo ) di 'paladino della pesca siciliana'. @chiara messina: guardi che qui si tratta di riduzione della quota del sistema di pesca col palangaro, a beneficio del sistema a circuizione, non di riduzione 'tout court' a tutela dell' ecosistema. Detto questo, non é vero che il provvedimento danneggia la marineria siciliana nel suo complesso, ma solo quella marsalese, che da sola, rappresenta la quasi totalità del flotta attrezzata a palangaro. Ed i mazaresi, direte voi? Beh, i mazaresi non sono pescatori di tonni. Però, da qualche anno cooperano con la flotta a circuizione, quasi interamente campana, provvedendo a rimorchiare le gabbie ove il tonno, pescato vivo, viene traportato fino agli impianti di ingrassaggio, alcuni dei quali, come quello di Castellamamre del Golfo, realizzato con capitali siciliani. @annibale: i giapponesi comprano proprio quel tonno, pescato dai campani, rimorchiato dai mazaresi, ed ingrassato a Castellammare.
Grazie Valenziano per avere esposto le dinamiche della pesca, personalmente mi sono del tutto sconosciute.
Ho capito bene di cosa si tratta! Non si parla di riduzione "tout court" come lei dice ma si tratta pur sempre di una riduzione, che è comunque ben accetta nell'ottica di una salvaguardia del nostro ecosistema marittimo. Non la considererei pertanto una beffa ai danni della nostra terra, anzi!
Cara Chiara ( posso rivolgermi a Lei così?) mi spiace deluderla, ma le cose non stanno come Ella pensa. Non si tratta di una riduzione, perché la quota del palangaro é stata 'travasata' a favore del sistema a circuizione. Quanto al prelievo complessivo di tonno autorizzato, questo é addirittura aumentato rispetto al 2013, avendo l'ICCAT ( l'istituto internazionale che amministra la pesca del tonno rosso ed al cui sito rimando per chi é interessato )rilevato che la specie non ha eccessivamente risentito della pesca negli anni scorsi. Parlo, si badi, di pesca nel Mediterraneo, ed il tonno é pesce migrante. Il vero scandalo, per me, sono le 40 tonnellate riservate alla pesca sportiva, che io abolirei del tutto. In ogni caso, ha ragione Annibale: chi ha, o dovrebbe avere, a cuore gli interessi della nostra isola, dovrebbe approfondire molto meglio le problematiche legate al mare in generale, ed alla pesca in particolare.
Al palangaro, adoperato sia per la pesca di superficie (con l'ausilio di galleggianti), sia per la pesca di fondo, non abboccano solo i tonni e siccome si tratta di chilometri e chilometri di lenze, questo primitivo, ma dannosissimo strumento da pesca andrebbe abolito, piuttosto che ridurre gli stock di tonno ammessi alla pesca. Non sono solo i marsalesi a fare uso del palancaro, ma anche i mazaresi che mi hanno confidato di catturare tanti pesci spada e tanti "pescicani" (o bistini come li chiamano alcuni pescatori).
Confermo quanto asserito da Enzo Sciabica. Tuttavia occorre distinguere tra le unità ufficialmente dedite alla pesca del tonno rosso con il palangaro durante la campagna di pesca del tonno rosso, per come disciplinata dall'ICCAT, ( mi riferisco ai pescherecci marsalesi ) dai moto-pesca genericamente attrezzati a palangaro, che effettuano catture occasionali ( by-catch ).