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Due nuovi distretti produttivi a Castelvetrano: olio e olive da tavola

A Castelvetrano sono nati il Distretto olio extravergine di oliva siciliano e il Distretto olive da tavola siciliane. Sono due dei nuovi dieci Distretti siciliani nati in Sicilia, che si aggiungono ai tredici già rinnovati e riconosciuti nel luglio 2020. L’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, ha firmato i decreti di riconoscimento. Ecco quali sono gli altri otto nuovi Distretti: il Distretto delle Ceramiche made in Sicily (Palermo), il Distretto del marmo di Sicilia con sede a Custonaci, nel Trapanese, il Distretto del vino di Sicilia e quello Dolce Sicilia, entrambi con sede a Palermo, il Distretto olio extravergine di oliva siciliano e il Distretto olive da tavola siciliane, entrambi a Castelvetrano, il Distretto laniero siciliano a Cammarata (Agrigento), per la filiera turistica il Distretto Luxury hospitality (a Palermo) e, infine, nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica il Distretto Sicilia 5.0 con sede a Catania e il Distretto Sicily Valley a Palermo.

«Quando mi sono insediato – spiega l’assessore Turano – ho trovato una situazione dei distretti produttivi davvero critica. Nel 2017 il sistema dei riconoscimenti era praticamente bloccato e non si era proceduto ai rinnovi o a nuove istituzioni, determinando una sorta di limbo per i distretti produttivi. Con il presidente Musumeci abbiamo ripreso il dialogo e il confronto con i distretti, ma soprattutto abbiamo messo in campo tutti gli strumenti amministrativi necessari per far ripartire i distretti, puntando anche a un sostanziale riordino che ci ha permesso di evitare doppioni e sovrapposizioni all’interno delle filiere e di rimetterci al passo con un mondo produttivo profondamente cambiato nell’ultimo decennio».

I distretti produttivi, che videro la luce nel 2005, vennero istituiti dalla Regione con l’obiettivo di far lavorare le filiere produttive per sistemi integrati in grado di darsi una programmazione a livello territoriale sostenuti da fondi specifici. Fondamentale per la ripartenza del sistema è stata la revisione delle procedure per i riconoscimenti, messa a punto dagli uffici del dipartimento Attività produttive. Grazie al nuovo iter sono state eliminate le criticità che avevano determinato lo stallo delle pratiche di riconoscimento.

I tredici già esistenti sono: a Catania il Distretto Agrumi diSicilia, sempre nella provincia etnea il Distretto del Ficodindia di Sicilia a San Michele di Ganzaria e il distretto della pietra lavica di Belpasso; a Palermo si trovano invece Distretto Meccatronica, il Distretto della moda Mythos e il Distretto nautico del Mediterraneo; nell’elenco ancora il Distretto Pesca e Crescita Blu a Mazara del Vallo; a Ragusa il Distretto orticolo sud-est Sicilia insieme al Distretto Lattiero Caseario; il Distretto Ecodomus specializzato nella filiera edilizia e delle energie rinnovabili a Licata; nel Nisseno, a Mazzarino, il Distretto Frutta secca di Sicilia; ancora il Distretto Filiera delle Carni a Messina; a Siracusa il Distretto ortofrutticolo di qualità.

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Redazione