Prosegue la scia di fuoco e fiamme in Sicilia. Un inferno senza precedenti. Brucia dalle 14,30 di ieri il bosco sopra le terme Acquepie nel territorio di Montevago, Comune del’Agrigentino al confine con la provincia di Trapani.
Fiamme impressionanti hanno ormai divorato l’area demaniale. Danni incalcolabili in una zona conosciuta per la presenza di cinghiali e di una fitta vegetazione.
Il Corpo forestale, le squadre dei Vigili del fuoco di Agrigento ed in aggiunta squadre provenienti dalla vicina provincia di Trapani hanno potuto fare ben poco. Le zone impervie non hanno consentito l’azione da terra in maniera efficace. L’unico modo per contrastare le fiamme era l’azione dall’alto attraverso i mezzi aerei. Ma dalle informazioni assunte non si sarebbero visti Canadair in azione. Pare che si sia alzato un elicottero della Forestale da Salemi per tentare di abbassare la cintura di fuoco. Ma ben poca cosa rispetto all’estensione del rogo. Poche le speranze di salvare qualche albero.
La strada di accesso è stata circoscritta. Incendi di minore portata si sono registrati in Comuni vicini subito sedati. La causa principale dell’impossibilita’ di raggiungere da terra l’area interessata dal fuoco? I ritardi dell’avvio delle attività di prevenzione contro gli incendi causati dall’immobilismo del Governo regionale e dei dipartimenti interessati. La mancanza di tali interventi avrebbe contribuito a rendere difficoltosa l’azione da terra. Perché?
Prevenzione significa lavori di parafuochi e bruciatura realizzati per tempo. Invece, la sterpaglia che resta in loco magari perché solamente tagliata è elemento che può alimentare il fuoco fin sotto la strada di accesso. Quindi impossibilità di intervento con i mezzi da terra e rischio altissimo per l’uomo. Pare che questo sia accaduto a Montevago.
L’ennesimo disastro annunciato. Si indaga per capire se si è trattato di incendio doloso.
AUTORE. Giuseppe Messina
“Si indaga per capire se si è trattato di incendio doloso”.
Capisco che le indagini sono d’obbligo, ma apriamo gli occhi. L’autocombustione, fra le cause di incendio, è la meno frequente, la meno probabile e all’improvviso in Sicilia ogni anno con i venti favorevoli (ai piromani) brucia tutto. Che strana combinazione.
Fra non molto non sarà rimasto più nulla da bruciare!
Ma cosa e chi indagano, se poi i veri colpevoli non pagano mai? Chi dovrebbe prevenire e vigilare, sta seduto comodamente su una poltrona in una stanza climatizzata e il conto in banca florido, alla faccia di chi rischia poi la vita per la strafottenza dei dirigenti!
ecco cos’era quella colonna immensa di fumo ieri…
A chi giova? Spero che sia la banale domanda che si porranno gli inquirenti e mi auguro che finalmente anche i tanti proprietari terrieri che illegalmente bruciano la paglia dei loro seminativi comincino a pagare pesantemente una pratica tanto diffusa quanto solo dannosa. E’ riconosciuto che il terreno subisce molti piu’ danni che benefici dall’incendio delle stoppie ma nella loro ignoranza molti agricoltori continuano a praticare incendi che sempre piu’ spesso coinvolgono altre colture e boschi limitrofi ai terreni coltivati a grano. Spero che i nostri amministratori provino lo stesso disgusto e la stessa rabbia che ho provato ieri attraversando la Sicilia in un viaggio di lavoro da Castelvetrano a Catania. Si possono bruciare ancora solo vigneti ed oliveti. Ma anche quelli spesso sono stati toccati dall’incoscienza di chi impunemente accende fuochi nei terreni seminativi. Altro fenomeno quello degli incendi che partono dalle strade. Il Ministro Clini ha parlato giorni addietro di “manutenzione del territorio” come di una priorita’ per preservare l’integrità ambientale e creare una nuova forma di economia. Riportando la cosa a casa nostra si potrebbero risparmiare a Castelvetrano tanti contributi a pioggia per manifestazioni assolutamente inutili per la comunita’ (forse non per qualcuno che campa di prebende non sudate) e destinare piu’ risorse nella cura del territorio che sicuramente ha bisogno di migliore visibilta’ e decoro. Antonio Colaci.
Secondo il mio punto di visti le azioni sono dolose. Ma chi dovrebbe controllare “penso io la Forestale” anche perché da qualche fonte nella stupenda SICILIA ci sono più guardie forestali che, in altre parti d’Italia. A buon intenditore poche parole
è colpa di ste minchie di lanterne cinesi che si lanciano ad ogni matrimonio…