Docenti e lavoro: aumentano le ore ma non lo stipendio

Nel rush finale della legge di stabilità recentemente varata dal Consiglio dei Ministri, è stata inserita anche la “leggina” che obbligherà i docenti di scuola secondaria a 6 ore di lezione in più ogni settimana.

La misura è finalizzata ad adeguare il carico orario degli insegnanti delle scuole medie e superiori a quello dei loro colleghi operanti nelle aule della scuola primaria, cioè delle elementari.

Questi ultimi, infatti, svolgono di norma un totale di 24 ore, suddivise in 22 di lezione più 2 di programmazione dei moduli, contro le 18 svolte dai docenti di medie e superiori.
Secondo quanto previsto dalla legge di stabilità, allora, il tempo di lezione dei professori andrà armonizzato a quello delle maestre, un provvedimento che si traduce, appunto, nelle 6 ore settimanali in più di cui si diceva.

L’On. Baldo Gucciardi, deputato questore all’ARS, ha lanciato l’allarme sul blog personale:

La notizia, di fonti sindacali, secondo la quale le legge di stabilità predisposta dal Consiglio dei Ministri prevederebbe un aumento delle ore settimanali di insegnamento dei docenti della scuola secondaria superiore da 18 a 24, a parità di salario, costituirebbe una vera rivoluzione, ma in senso negativo.

Di molte cose si sentiva il bisogno, certo non di questa. E’ noto che le 18 ore di lezione “frontale” sono solo una parte del lavoro dei docenti, per il resto impegnati in consigli, scrutini, preparazione delle lezioni ed aggiornamento. Gli insegnanti italiani ricevono, rispetto ai colleghi d’Europa, lo stipendio più basso e sono essi stessi a chiedere, da tempo, di poter svolgere a scuola quel lavoro “oscuro” che nessuno oggi riconosce loro. Quello che serve è un nuovo contratto nazionale, non un nuovo taglio di posti di lavoro!
Sotto l’espressione “reingegnerizzazione dell’orario di lavoro” si nascondono tagli pari a 6.500 posti di lavoro, cioè un minor fabbisogno complessivo di posti stimabile tra il 20 e il 25%.E la prima conseguenza di questa rivoluzione ricadrebbe sul precariato e sul concorso, perché non vi sarebbero più posti disponibili per eventuali nuove nomine.

Il Governo non deve fare cassa con i tagli alla scuola, ma adeguarsi al documento strategico Europa 2020 che, per battere la crisi, chiede ai Paesi membri di investire nella scuola, aumentando il numero dei laureati e dimezzando il tasso di dispersione scolastica

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  • Scusate, non sono competente in materia, ma mi domando:
    "A nulla serve una laurea? Docenti di scuola elementare, ovvero "maestre" (vecchio ordinamento) e docenti di scuola media e superiore, ovvero "professori" con stesso numero di ore di cattedra?" Forse sì, per un senso di equità lavorativa, ma differenziamo gli stipendi! Dimenticavo il fine ultimo: non dare equità lavorativa, nè tantomeno economica, ma ridurre le cattedre!
    Attente maestre: forse aumenteranno il numero degli alunni per classe. Intanto godete dell'equità lavorativa, ma sempre in allerta!

  • @ Peppe, il suo commento chiaramente è rivolto ai politici per cui ha votato o conosciuto, Baldo Gucciardi non è persona che fa demagogia.

  • sig. nicola il commento è rivolto a tutti i politici compreso l'on Gucciardi che come tutti gli altri a predicato bene e razzolato male ( tutto ) ma vero credete ancora a questa gente che ha sempre preso soldi nostri e di conseguenza ha decretato la fine della ns terra....mi dica una cosa sig. nicola l'on Gucciardi come tutti gli altri ha mai pensato che quello che guadagnano è vergognoso ha mai pensato l'on di presentare una interrogazione parlamentare per ridursi lo stipendio ...anzi tutti ad unanimita hanno sempre aumentato a dismisura le somme. Senta sig nicola o lei fa parte dell'apparato del'on opppure non ha capito molto dove ci hanno portato questa gente...infatti prenderanno solo i voti d'apparato perche' quelli d'opinione non li meritano affatto. VERGOGNA solo vergogna mi ispira questa gente e per fortuna non sono solo a pensarla cosi

  • La Sig. Flavia Bono dice bene di non essere competente in materia. Le “maestre“ dal 2001 per insegnare nella scuola primaria e dell'infanzia debbono possedere la Laurea in Scienze della formazione primaria, 4 anni,neanche la triennale. Sappiamo come nella scuola secondaria di primo e secondo grado non sono tutti “professori“ laureati, nelle mia scuola quasi la metà possiedono un diploma o la triennale, pertanto, la disparità non sta nel titolo di studio posseduto ma è un dato oggettivo e tangibile della condizione lavorativa.Bisogna, decisamente, aumentare le ore sì ma per converso deve corrispondere un aumento dello stipendio dei docenti di tutti gli ordini di scuola ed equipararlo a quello dei colleghi europei

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Redazione