Sociale

Dolore per la morte di Gianfranco, ha lottato da guerriero

Un immenso dolore ha colpito ieri la comunità di Castelvetrano dopo la notizia del decesso di Gianfranco Montolione, venuto meno all’affetto dei suoi cari all’età di 56 anni. Chi lo conosceva bene oggi ricorda una persona immensamente generosa, un marito esemplare e padre amorevole di tre figli.

Nel luglio del 2019 da alcuni controlli per un forte mal di testa, gli venne diagnosticato un terribile male che prende il nome di Glioblastoma, un tumore al cervello molto invasivo (pochi i casi di sopravvivenza oltre i tre anni). Gianfranco ha lottato con tutte le sue forze e con l’enorme supporto della sua famiglia ma il decorso del male è stato particolarmente veloce. Come un vero guerriero ha superato tre delicatissimi interventi presso l’Istituto Carlo Besta di Milano e l’ospedale di Tor Vergata a Roma ma questi non sono riusciti a donare a Gianfranco più di qualche mese di vita.

Gianfranco coltivava le sue terre ed i suoi prodotti biologici erano particolarmente apprezzati. Amava la musica rock anni’80 come Dire Straits, Pink Floyd e Bruce Springsteen. Pensava ad una pazzia dopo le cure, partecipare ad uno dei concerti dei Simple Minds ma poi le sue condizioni si sono aggravate ed il tour annullato per la pandemia. La celebrazione delle esequie è fissata per lunedì 8 marzo alle ore 11:30 presso la Chiesa di San Francesco di Paola a Castelvetrano.

Gianfranco Montolione con la moglie Rina Patrizia

View Comments

  • Un uomo d altri tempi. Un vero Signore: gentile, cordiale e amichevole. Una grande perdita. Sincere condoglianze.

  • "Non è fondamentale fare chissà quali cose o pretendere tanto dalla vita, la normalità è già una fortuna"

    Caro Gianfranco, la sua splendida famiglia e la cittadinanza tutta,

    sapeste quante volte, percorrendo il viale Roma di Castelvetrano, ho rivolto il mio sguardo verso quel posto, sempre lo stesso, in cui Gianfranco parcheggiava il suo camion pieno dei frutti del suo raccolto!
    Compiaciuta vedevo una stupenda coppia di coniugi che amabilmente si intrattenevano insieme ,col sole o con la pioggia e , vendendo la loro merce, si dedicavano al contempo a qualche scambio umano, battuta con gli acquirenti.
    Qualche volta mi fermavo anch'io e a vicenda ci informavamo in merito alle nostre reciproche famiglie e ,spesso terminavamo con una stessa frase:" Non è fondamentale fare chissà quali cose o pretendere tanto dalla vita, la normalità è già una fortuna!"
    Ancora adesso rivolgo il mio sguardo verso quello che era il tuo angolo e da tempo non vedo il tuo camion e quelle bellissime persone che sono Rina Patrizia e te.
    Quando tu non eri lì, prima che tu ti ammalassi, significava che ti dedicavi alla nuova semina.
    Adesso voglio pensarti così: In aperta campagna, dove c'è aria pulita, il sole che ti scalda, tu che spargi i semi, quei semi di bontà che daranno ottimi frutti, come hai fatto quando hai creato la tua famiglia.
    Ti voglio tanto bene e saprò cercarti per avere sani influssi.

Published by
Redazione