Dopo due anni di attività, il progetto ‘Accoglienza in pronto soccorso’ della Croce Rossa Italiana presso l’ospedale di Castelvetrano, si è concluso. Il servizio svolto dai volontari del Comitato Cri di Castelvetrano è stato istituito grazie alla collaborazione tra l’Assessorato regionale alla salute e la Cri Sicilia guidata da Luigi Corsaro. Così il Comitato di Castelvetrano ha messo in campo le migliori risorse umane disponibili, che hanno accettato la sfida di portare sostegno umano all’interno del pronto soccorso in un mondo che troppo spesso vuol trasformare le persone in numeri.
«Non è stato per nulla facile far aderire il numero di volontari richiesti dal progetto – spiega Giuseppe Cardinale, Presidente del Comitato Cri Castelvetrano – volontari che hanno garantito due turni giornalieri (dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20). Ci siamo subito resi conto delle grandi difficoltà in cui operavano i medici e tutto il personale per l’enorme carico di lavoro a cui sono quotidianamente sottoposti; all’ospedale di Castelvetrano affluiscono utenti dall’intera Valle del Belìce, Abbiamo visto personale che opera in numero sottodimensionato e in una struttura pensata e costruita oltre trent’anni fa in uno scenario completamente diverso».
I volontari hanno vissuto anche il tempo del Covid-19. «L’ospedale – spiega il referente del progetto, Davide Testa – e, in particolare il pronto soccorso, sono stati in prima linea da subito; i nostri volontari, pur impegnati nel garantire soccorso, aiuto e assistenza ai propri concittadini a supporto dell’amministrazione comunale, non è mai venuta meno all’impegno preso in ospedale mostrando, oltre alla nota umanità, grande prova di coraggio e supporto al personale medico e sanitario».
«Il nostro grazie va al dirigente medico del pronto soccorso Giuseppe Giammarinaro e a tutto il personale che ci ha accolto e ci riposto fiducia, permettendoci di rendere onore alla nostra maglia e di conoscere esempi di uomini e donne di grande valore, umanità e professionalità al servizio della collettività e del territorio», ha concluso Cardinale.