[di Graziella Zizzo] Mi inserisco anch’io nel dibattito in corso, testimonianza di una Comunità ferita ma viva, con delle riflessioni che nascono dalla convinzione che in questa fase della travagliata storia della nostra Comunità, dovremmo riuscire a transitare dall’indignazione e dalla denuncia delle continue emergenze in cui viviamo ed abbiamo vissuto in questi anni, alle PROPOSTE, dalla rabbia alla PROGETTAZIONE.
La rinascita della nostra Città che, credo sia ormai chiaro a tutti, è solo nelle nostre mani, non può, a mio avviso, che iniziare dal recupero e dalla rivitalizzazione del nostro bellissimo e martoriato Centro storico che, caso unico rispetto a quelli dei paesi vicini, è da troppo tempo ormai, deanimato, deserto, popolato unicamente da gruppetti che gozzovigliano, bevono, lasciando a terra di tutto e scambiandolo per un gabinetto pubblico da utilizzare in piano giorno anche sotto gli occhi dei passanti!
E’ veramente triste leggere e sentire che per molti, ancora l’unica soluzione è riaprirlo al traffico, quando, basta guardarsi attorno, per rendersi conto che in tutto il mondo, piccoli e grandi centri oggi ampliano le zone pedonali e creano piste ciclabili. Noi invece ne abbiamo già aperto al traffico una parte !!!
Le soluzioni esistono, ma trovarle non può che passare attraverso l’individuazione delle cause che hanno portato il nostro Centro storico ad essere privo di vita: a mio avviso (da cittadina che peraltro vi abita sin da bambina), Il Centro è deserto non solo perché queste presenze, assieme ai numerosi cani randagi, scoraggiano e tengono lontano chiunque, ma soprattutto perché, per essere il cuore pulsante della Comunità ed essere di richiamo anche per chi viene dai paesi a noi vicini, dovrebbe pullulare di bar, negozi, ristoranti, botteghe artigiane, iniziative culturali.
Castelvetrano vive una dicotomia stridente fra una “zona scintillante”, quella commerciale che attrae anche gli abitanti dei paesi limitrofi ed il suo Centro storico deserto che per la sua bellezza, se fosse animato di di negozi, locali ed di iniziative culturali, sicuramente richiamerebbe anche chi ora si ferma a visitare solo i tanti negozi della zona commerciale. Se sapessimo valorizzare le tante risorse che possediamo, potremmo essere ricchi !
Vorrei avanzare alcune proposte nate dall’aver visitato altre realtà e dall’essermi documentata sulle soluzioni e le strategie che altre città hanno messo in atto rispetto a problemi analoghi ai nostri:
Rispetto ai tanti locali presenti nel centro storico, rimasti vuoti perché gli affitti sono troppo alti e nessuno si sente di rischiare, l’Amministrazione, come avvenuto in altre realtà per contrastare lo spopolamento dei centri storici, potrebbe per alcuni anni offrirli a costo 0 al fine di incentivarne l’apertura. Questo a mio avviso spezzerebbe quel circolo vizioso che si è innescato per cui : chi vorrebbe aprire delle attività non lo fa pensando che la Piazza è un deserto /i cittadini non vanno perché non c’è nulla da fare e da vedere.
Uno strumento che potrebbe essere utilissimo adottare sono i PATTI DI COLLABORAZIONE: un contratto nazionale che può essere stipulato fra Amministrazioni comunali e le Associazioni presenti nel territorio, per consentire ai cittadini di gestire e prendersi cura autonomamente di qualsiasi bene comune : asili, parchi, aree verdi, strade, piazze, aree scolastiche, ma anche attività culturali ed educative . La città di Bologna è stata la prima in Italia a dotarsi nel 2014 di questo Regolamento di collaborazione fra cittadini e Amministrazioni, oltre 1000 sono oggi in Italia le intese già attivate. Il meccanismo è semplice: i cittadini, in base ai bisogni del territorio, propongono un progetto e forniscono idee ed energie per realizzarlo, le Amministrazioni concedono le autorizzazioni. Attraverso questo nuovo strumento, in molte città, compresa Palermo, sono stati recuperati terreni degradati o in abbandono, sono sorte aree verdi e parchi urbani, asili, aree gioco e centri di aggregazione in edifici abbandonati e tante altre iniziative che testimoniano la volontà dei cittadini di diventare protagonisti della vita comunitaria colmando i troppi vuoti istituzionali.
Bambini e adolescenti sono sicuramente la fascia di età che nel nostro paese più soffre per la mancanza di iniziative e di spazi per loro. Di facile realizzazione potrebbe essere montare stabilmente un palco in cui le varie band musicali di giovani che già esistono possano ogni fine settimana esibirsi e per i bambini, in uno dei tanti angoli vuoti delle Piazze ricollocare dei giochi (alcuni anni fa la presenza di appena 3 giochi richiamava in Piazza un gran numero di genitori e bambini).
Sicuramente considerare Castelvetrano come campo di battaglia fra guerrieri del bene e guerrieri del male, è una operazione che rischia, come tutte le scissioni dicotomiche, di non tener conto della complessità dei fenomeni sociali, ma è pur vero che quando si è in guerra è solo se le forze del bene si uniscono in un fronte unito e compatto che vincere la battaglia, può diventare possibile.
Fra poco arriverà Natale….. lancio un’idea : le Associazioni che hanno a cuore le sorti della nostra Comunità potrebbero chiedere al Comune per il periodo festivo, di aprire e mettere a disposizione dei commercianti che ne faranno richiesta, i vari locali vuoti del Sistema delle Piazze . Potrebbe essere un modo per animare le Feste, ma anche per renderci concretamente conto di quale bene prezioso da valorizzare sia il nostro Centro storico e cominciare a rompere l’incantesimo che lo ha pietrificato.
GRAZIELLA ZIZZO
AUTORE. Altre Fonti