E’ morto a Roma, Giovanni Rinaldo Coronas, capo della Polizia dal 1979 al 1984 e ministro dell’Interno nel Governo Dini (1995-1996). Aveva 88 anni. Nato a Castelvetrano (Trapani) il 10 aprile 1909, era legato alla Sardegna per le origini del padre, nativo di Siniscola, dove sara’ tumulata la salma.
La sua carriera parte dalla questura di Torino ma nel 1943 Coronas passa all’Amministrazione civile dell’Interno. Svolge le funzioni di capo di gabinetto presso le prefetture di Nuoro e Forlì.
Nel 1954 è a Roma presso la direzione generale dell’Amministrazione civile.
E’ nominato prefetto nel 1967 ed è vice capo della Polizia fino al 1974.
Il 19 gennaio 1979 è nominato Capo della Polizia.
Mette in campo un grande impegno nel varare un programma che consentirà la riorganizzazione della Polizia di Stato. Un intervento a tutto campo cha spazia dall’amministrazione finanziaria, alla formazione, al coordinamento tra le forze di polizia nella lotta alla criminalità. Il suo mandato “tiene a battesimo” la sindacalizzazione e apre al servizio militare in Polizia.
Presta particolare attenzione al ruolo dei funzionari, per i quali inaugura l’Istituto Superiore di Polizia nel 1984 con due distinti tipi di percorsi di studio, per i laureati e per i diplomati.
Ma interviene veramente a tutto campo. Acquista i primi tre elicotteri della Polizia, creando una struttura di aerei leggeri e “mettendo” le volanti anche in mare con mezzi velocissimi per contrastare i contrabbandieri. Potenzia il centro di elaborazione dati e promuove una sorta di anagrafe delle armi. Con la stradale sferra il contrattacco all’anonima sequestri sarda, responsabile in quegli anni di numerosi rapimenti, presidiando il territorio capillarmente. L’impegno porterà tra l’altro all’arresto del bandito sardo Graziano Mesina.
Con lui le Fiamme Oro, il gruppo sportivo della Polizia, passano nel giro di due anni dal ventilato smantellamento a conquistare nell’atletica titoli italiani ed europei. Per i “suoi” poliziotti presiede personalmente il Fondo Assistenza, organismo che aiuta il personale in difficoltà per motivi di servizio.
Sul fronte della cronaca, durante il suo mandato si trova a fronteggiare la lotta al terrorismo e alla mafia che negli anni ’80 registra una escalation impressionante di assalti sanguinosi, con numerosi omicidi che colpiscono i servitori delle Stato di ogni categoria. Di quegli anni anche l’attentato a Giovanni Paolo II, l’assalto alla Sinagoga di Roma, le stragi di Ustica e Bologna e il rapimento del generale americano Dozier, con la successiva liberazione ad opera del neonato Nucleo operativo corpi speciali (Nocs), istituito su impulso del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
Conclude il suo incarico il 30 aprile 1984.
AUTORE. Redazione