È morto in ospedale Matteo Messina Denaro, l’ultima “primula rossa”

Matteo Messina Denaro, 61 anni, è morto stamattina. Si conclude così la vita del boss castelvetranese, ultima “primula rossa” che per 30 anni è riuscito a sfuggire alla cattura. La morte è avvenuta presso l’ospedale di L’Aquila dove dall’8 agosto si trovava ricoverato e da dove non è mai più uscito per far ritorno in carcere. Le condizioni di salute sono, via via, peggiorate sino alla morte di stanotte. Negli ultimi giorni, visto il peggiorare delle condizioni, il capomafia è stato prima sottoposto alla terapia del dolore, poi sedato. Da ieri sera i medici avevano sospeso l’alimentazione. Secondo quanto scrive l’Ansa al capezzale del capomafia ci sono state la nipote e legale Lorenza Guttadauro e la giovane figlia Lorenza, riconosciuta recentemente ed incontrata per la prima volta nel carcere di massima sicurezza dell’Aquila nello scorso mese di aprile.

Nelle ultime settimane le condizioni si erano aggravate e i medici e le istituzioni preposte hanno deciso la permanenza in ospedale. I suoi legali avevano minacciato la presentazione di una istanza di scarcerazione perché lo stato di salute non era compatibile con la permanenza in carcere dove nei primi mesi di carcerazione era stato curato con la somministrazione della chemioterapia nell’ambulatorio ricavato ad hoc in una stanza difronte alla sua cella. Per una sola volta era stato trasferito all’ospedale “San Salvatore” per effettuare degli esami. L’8 agosto c’è ritornato e da dove non è più uscito.

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Redazione