I parenti avevano presentato denuncia lo scorso 6 marzo ai carabinieri perché lo stato di coma secondo loro sarebbe stato provocato da un lungo arresto cardiaco a causa della lesione di una arteria prossima alla sede chirurgica.
Vincenzo Gancitano, che il 18 marzo avrebbe compiuto 59 anni, era stato ricoverato all’ospedale di Castelvetrano per un intervento di artroprotesi all’anca ma era finito in coma. Dopo l’intervento chirurgico all’anca, eseguito nell’unità operativa di Ortopedia del nosocomio Vittorio Emanuele II di Castelvetrano, era stato così trasferito in rianimazione. Nel testo della denuncia la nipote C. G. aveva riferito che lo zio si era sottoposto a tutti gli accertamenti ed era risultato idoneo all’intervento. Purtroppo durante l’intervento le cose si sono complicate.
Come dicevamo era scattata la denuncia ai Carabinieri ed era stata aperta un’indagine. Secondo i parenti dell’uomo si è trattato di un errore medico.
Sul caso l’Asp di Trapani aveva nominato una Commissione d’indagine coordinata dal direttore sanitario del presidio di Marsala, Maria Concetta Martorana, per accertare eventuali carenze assistenziali. La Direzione Strategica della stessa Asp aveva chiesto chiarimenti in merito alla vicenda al direttore sanitario dell’Ospedale Vittorio Emanuele II, Francesco Paolo Milazzo, ed al responsabile del reparto di Ortopedia, Bartolomeo Lupo, il quale aveva detto che durante l’intervento erano intervenute complicazioni che hanno portato all’arresto cardiaco.
Vincenzo Gancitano era un grande appassionato di sport ed anche un runner del Gruppo Atletica Mazara il cui presidente Salvo Piccione ha espresso cordoglio e solidarietà alla famiglia dell’amico che da molti era conosciuto con il nomignolo di “Scoccetta”. Anche la nostra redazione si unisce al dolore della famiglia di Vincenzo Gancitano.
Francesco Mezzapelle
per www.primapaginamazara.it