“Io denuncio perchè amo l’Italia, e tu?” questa si chiama educazione fiscale

Stamattina all’alba, erano le 4:13, ho chiamato il 117 e ho denunciato la mancata emissione di scontrini fiscali effettuata da Princi, il panettiere che si trova in piazza XXV Aprile 5 a Milano.

Sono entrato con alcuni amici, volevamo un pezzo di pizza post discoteca. Davanti a me c’erano 17 persone, tutti hanno preso pizza per importi di 3,50 euro ciascuno o superiori. A nessuno è stato rilasciato lo scontrino fiscale.

(piccola nota a margine: Princi di giorno rilascia sempre gli scontrini, almeno dall’esperienza mia e dei miei amici: infatti prima paghi e poi con lo scontrino fiscale ordini ciò che desideri).

Torniamo a ieri notte. Arrivato il mio turno ho ordinato la pizza (buonissima, tra l’altro), pagato i 3,50 euro, chiesto e ottenuto lo scontrino. Ho poi chiesto al ragazzo e alla ragazza cinesi che servivano al banco di emettere i 17 scontrini che non erano stati fatti sotto i miei occhi.

“Dovete battere un totale di 59,50 euro” ho spiegato. Sono rimasti con gli occhi spalancati. In silenzio. Hanno tentato di far finta di niente.

“Chiamo il responsabile” mi ha poi detto uno dei due.

È arrivato un ragazzo italiano intorno ai 30 anni, con le mani sporche di farina (direi che stava preparando le pizze successive).

“Hai avuto lo scontrino tu?” mi ha domandato.

“Sì certo, ma non le 17 persone davanti a me, dovete batterli tutti.”

“Ma se tu hai avuto il tuo, che vuoi?”

“Se non li battete, vi denuncio alla Finanza.”

“E denunciaci.”

Ho chiamato il 117 e fatto denuncia dando le mie generalità (si può fare anche anonima).

Poi ho fatto un veloce calcolo: c’erano circa 80 persone in panetteria. Nel corso di una notte festiva ne passeranno almeno un migliaio. Via, diciamo meno: 500.

500 pezzi di pizza da 3,50 euro sono un totale di 1.750 euro evasi.

Diciamo che Princi viaggia anche a medie più alte, ma facciamo finta che questa sia la media delle nottate in cui la zona di corso Como è particolarmente viva. Diciamo che le notti vive siano 4 a settimana, 16 al mese.

1.750 x 16 = 28.000 euro evasi al mese

Diciamo che non fanno proprio 12 mesi di pienone, ma 11…

28.000 x 11 = 308.000 euro evasi all’anno

Certo, magari è capitato solo ieri notte che non siano stati fatti gli scontrini… questo spetterà verificarlo alla Guardia di Finanza, io faccio soltanto ipotesi in base alla mia esperienza diretta.

Proseguiamo. Attenzione, il “gioco” non finisce qui. Se il titolare si tenesse per sé quei soldi, avremmo una evasione di 308.000 euro, che corrisponde a un mancato incasso di tasse di oltre 150.000 euro. Tanti, tantissimi.

Ma se il titolare con quei soldi ci paga straordinari, compra macchinari o materiali di consumo… Mettiamo (faccio un esempio di fantasia, ecco) che paghi i 100 euro netti ai tre dipendenti notturni in nero: ogni notte il personale gli costa 300 euro. Li pagasse in maniera regolare, spenderebbe 750 euro. Mettiamo poi che debba comprare un macchinario che costa 10.000 euro: pagandolo in nero si accorderà per un prezzo di 7.500 euro. Avrà il 25% di sconto.

Ma attenzione: l’azienda che gli vende il macchinario evaderà tasse per ulteriori 5/6.000 euro.

E così via.

L’evasione si propaga in maniera esponenziale e pressoché infinita.

Se di panetterie che evadono queste cifre ce ne fosse anche solo una per provincia, ne avremmo 110 in Italia. Per un totale di oltre 33 milioni evasi ogni anno.

Non bruscolotti
33 milioni di euro!!!

Che genereranno altri milioni di euro di evasione derivata.

Be’, io ho fatto il mio dovere. Una cosa normale. Con un po’ di amaro in bocca.

Voi credete che alle persone dopo di me sia stato fatto lo scontrino? No.

Ma credete che le persone dopo di me abbiano chiesto lo scontrino? No.

Capite, quindi, che i colpevoli siamo noi in primo luogo. Noi che non ci curiamo di chiedere un banale scontrino da 3,50 euro. Ecco, quella mancata richiesta, sommata alle infinite mancate richieste di chi dirà “sono solo pochi spiccioli…” genera milioni e milioni di euro di evasione. Che diventano tasse in più per chi è onesto e denuncia ogni singolo centesimo che incassa.

Se vogliamo pagare meno tasse, far sì che i servizi siano migliori ed essere davvero tutti l’uno uguale all’altro, dobbiamo chiedere e pretendere lo scontrino, la ricevuta, la fattura. Sempre, anche per pochi cent. Altrimenti è inutile lamentarci di questo o quel governo, di questo o quel partito, di questo o quel parlamentare: siamo noi i primi colpevoli del fallimento, culturale prima che economico e politico, del nostro Paese.

Scusate, ma io non ci sto. Chiedo lo scontrino e se vedo un fatto grave lo denuncio. Perché amo l’Italia.

Alessandro Rimassa è nato il 19 ottobre 1975.

Giornalista, scrittore e autore televisivo, dal 1996 lavora tra carta stampata, web, radio e tv, occupandosi di attualità, media e società.
Oggi è al centro degli ingranaggi del mensile maschile Riders (Hachette).

Con Antonio Incorvaia ha pubblicato “Generazione mille euro” (Rizzoli 2006), tradotto in sette lingue da cui è stato tratto l’omonimo film, e Jobbing, guida alle 100 professioni più nuove e più richieste (Sperling & Kupfer 2009), da cui ha ricavato e condotto la trasmissione tv Italian Job (La3). Berlino sono io è il suo primo romanzo per Sonzogno.

www.alessandrorimassa.com

View Comments

  • a Castelvetrano gli esercizi commerciali rilasciano tutti regolarmente gli scontrini. Le uniche attività che non lo fanno e non l'hanno mai fatto sono quelle, diciamo, ambulanti. I fruttivendoli occasionali, i "paninari" mobili, i venditori di piante agli angoli e nelle piazze, TUTTI i venditori al mercatino...se lo so io figuriamoci se non lo sa la finanza o i VV.UU. Si deve dire piuttosto che chi dovrebbe vedere non vuol vedere...inutile fare i soliti discorsi sterili.

  • a parte il fatto che non ho mai capito che differenza c'è tra il mercatino settimanale e un negozio fisso. chi fa i mercatini settimanali fa un mercato al giorno...fatelo voi il conto dell'eventuale evasione fiscale....

  • Bravo Alessandro, meriti la medaglia d'oro al valor civile.
    Un eroe, un esempio da seguire per tutti e per le future generazioni.

  • “C’è un motivo affatto moralistico per combatterla. Chi ruba i soldi al fisco fa concorrenza sleale agli onesti. E soprattutto in momenti di crisi rischia di sopravvivere a danno dei galantuomini. La bottega o l’impresa che non paga il dovuto ha un vantaggio competitivo ingiusto nei confronti dei corretti. Vince chi truffa lo Stato con più abilità. E non chi lavora e produce meglio. L’evasione trucca la partita della libera concorrenza”.

  • Per quanto mi riguarda , concordo pienamente con alessandro sul fatto che dobbiamo cambiare cultura e farci un'esame di coscienza e cercare di essere piu' onesti possibili.... non sono d'accordo che il problema dell'evsione lo si risolva con l'emissione dello scontrino (Io lo abolirei) ....Sostengo questo perche' l'amministrzione finanziaria da diversi anni applica
    sia STUDI DI SETTORE- SIA PARAMETRI- SIA SPESOMETRO- SIA REDDITOMETRO ETC.. pertanto alla fine ti fa i conti in tasca e pretende le tasse su un reddito presunto .. a volte superiore a quello che realmente guadagna una piccola realta' artigianale e/o commerciale.
    Abbiamo bisogno di una grande riforma fiscale , sarebbe corretto poter detrarre tutte le spese che un persona fa'e pagare le tasse soltanto su quello che ti rimane in tasca ,solo cosi si puo' far girare l'economia e creare posti di lavoro e pensare ad una crescita.... Infine se chi da noi delegato ad amministrarci non da un buon esempio cominciando a comportarsi da buon padre di famiglia e difficile che i cittadini paghino le tasse... Perche' pagare le tasse e' un piacere quando sappiamo che sono impiegati bene .. Infatti occorrerebbe anche lo “sprecometro”.
    Uno strumento geniale che stima le risorse pubbliche dissipate da ciascun politico e dirigente pubblico, con inversione della prova in capo a quest’ultimo, calcolando le somme da contestargli sulla base della durata delle sue pause caffè, dell’incuria nella pulizia del suo ufficio e di fattori standardizzati su base statistica, elaborati individuando gruppi omogenei di dipendenti pubblici, a cominciare dal fattore della territorialità (in alcune aree gli sperperi sono maggiori che in altri) e da quello del nucleo familiare (perché, più uno tiene famiglia, e più e lecito presumere che ceda alla tentazione). È indubbio che, a pensarci bene, si corre il rischio che, così, più nessuno abbia voglia di fare il politico, il dirigente o il dipendente pubblico, sentendosi considerato malversatore fino a prova contraria e avvertendo una totale mancanza di adeguate tutele rispetto allo strapotere di un’Agenzia delle uscite che, per quanto istituzione del Paese votata a fare del suo meglio, è comunque un apparato burocratico che può sbagliare come tutti.

    Tuttavia, considerato che ci sono ancora in questo Paese “pazzi” che mandano avanti piccole o grandi imprese e studi professionali, nonostante tutto questo e molto altro sia per loro già realtà, è evidentemente un rischio che si può correre.
    Si ride per non piangere, signori: si ride per non piangere. Occorre una seria rivoluzione culturle con una seri rottamazione della classe politica e dirigenziale.

  • Tutti rilasciano lo scontrino fiscale??? Ieri sera pizza 15,50 ho dovuto chiedere lo scontrino, pane 2,00 ho dovuto chiedere lo scontrino, mia madre va dalla parrucchiera paga 35 e la fattura è di 10 poi con insistenza riesce a ricevere la fattura da 35, visita dal dottore solita frase 80 con fattura 60 senza...Di sicuro non sono tutti ci mancherebbe, c'è tanta gente che paga le tasse regolarmente, ma non mi venite a dire che TUTTI fanno lo scontrino o la ricevuta per come si deve..Giuseppe sono d'accordo sulla frase "Si deve dire piuttosto che chi dovrebbe vedere non vuol vedere" la penso allo stesso modo.. Ma che TUTTI fanno gli scontrini è un po eccessivo....Naturalmente loro ci provano ma l'importante è chiederlo SEMPRE lo scontrino...Basta questo per combattere nel nostro piccolo l'evasione...

  • Sono d'accordo con Giuseppe sui mercatini...Per i mercatini posso dire che a Torino al 90% rilasciano ricevuta, qualcuno prova a fare il furbo ma alla richiesta della ricevuta non esitano un istante ad emetterla, inoltre la finanza o la polizia locale passa abbastanza spesso per fare controlli...Bisogna intensificare i controlli, sono pochi, penso per mancanza di risorse, sia della finanza sia dei vigili urbani che operano con difficoltà...

  • ma.....non è più avvilente pagare le tasse , pensando di ricevere dei servizi per i cittadini, e vedere lo spreco che fanno nelle pubblica amministrazione....e se uno si lamenta e chiede come mai questo spreco...si sente dire che sono persone ignoranti...cialtroni semianalfabeti...perversi...miserabili...e non hanno diritto di sapere...non è più avvilente ???

Published by
Altre Fonti