La messa in vendita dell’ex caserma della Guardia di Finanza a Tre Fontane, acquisita al patrimonio del Comune di Campobello di Mazara, ha suscitato reazioni da più parti. L’ex sindaco Giuseppe Stallone ha promosso provocatoriamente sui social una raccolta fondi per acquistarlo i cittadini: «Cercasi 2.500 cittadini che investano 100 euro ciascuno». Dunque per Stallone l’immobile non va venduto. Salvatore Bascio (Fratelli d’Italia) ha consigliato al sindaco di mettere in vendita anche la torre saracena: «Vendere l’ex caserma è una scelta scellerata che priva la collettività di un immobile che potrebbe essere utilizzato come punto informativo per i turisti che vengono a villeggiare nella nostra splendida frazione, oltre che potrebbe essere utilizzata per ospitare la guardia medica».
E a intervenire sulla scelta dell’Amministrazione comunale (guidata dal sindaco Giuseppe Castiglione) di mettere in vendita l’immobile è stato anche l’architetto pianificatore del territorio Nino Montalbano, che ha inviato una nota via Pec al sindaco. Montalbano si dice «portavoce di tanti cittadini»: «Non credo sia opportuno vendere e, a maggior ragione, non credo sia opportuno vendere al maggiore offerente senza sapere che uso ne farà», scrive Montalbano. L’architetto spiega che «la piazza è di tutti, non credo che sia opportuno vendere l’immobile senza un forte motivo di interesse pubblico e senza adeguata tutela dei diritti degli stakeholders coinvolti nel sistema piazza».
Montalbano bacchetta l’Amministrazione «di non avere avviato nessun progetto di crescita economica, culturale, sociale o di altro tipo, nessun progetto – con adeguato business plan che preveda un ritorno dell’investimento – tale per cui porrebbe essere necessaria la vendita dell’immobile. Alle attuali condizioni, i fondi ricavati andrebbero persi in un sistema economico, quello del Comune di Campobello, che non funziona». Da qui l’invito all’Amministrazione comunale «di organizzare un incontro con tecnici e stakeholders, al fine di trovare soluzioni condivise dalla cittadinanza, prima che sia troppo tardi».