“Una fetta di isola pedonale lascerà il posto alle auto” – perchè non trovare una soluzione alternativa?

Sembra essere ormai imminente la chiusura della via La Farina, in favore dell’apertura della via Pappalardo….e così una fetta di isola pedonale lascerà il posto alle auto, che attraverseranno una parte della piazza.

Il provvedimento, dice il sindaco, nasce dall’esigenza di sgravare la via La Farina da un’intensità di traffico eccessiva, rispetto alle dimensioni della strada stessa.

Ma se questa è la reale ragione, mi chiedo perchè non trovare una soluzione alternativa che salvi l’isola pedonale e alleggerisca ulteriormente la via la farina.

La soluzione più semplice ed immediata non potrebbe essere quella di cambiare il senso di marcia di alcune strade, per esempio dell’intera via Garibaldi, come spesso è stato detto, o della via Canonico Vivona e quindi del solo tratto finale della via Garibaldi.

Non posso fare a meno di pensare a che peccato sia sacrificare proprio la parte più viva della piazza, tutti i pomeriggi affollata di bambini che godono dell’unico spazio a loro concesso, solo per non provare a sperimentare, prima di arrendersi, soluzioni alternative.

Simona Pizzo

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  • bella osservazione sig.ra Pizzo, concordo pienamente, l'ho sempre detto e sostenuto che di quella piazza non bisogna sacrificare nemmeno un centimetro quadrato, ah dimenticavo io sano tra quei papà che i pomeriggi affollano quel pezzo di piazza per far trascorrere in totale sicurezza e serenità minitui di svago alle mie due bambine.

  • Il sindaco, attento soltanto al consenso elettorale, sta facendo una scelta senza senso. Si preoccupi invece di far valorizzare tutto il centro storico. Si preoccupi di far organizzare un percorso turistico dei siti di interesse del centro storico, assicurandone l'apertura al pubblico tutti i giorni, con personale idoneo alla promozione turistica: chiesa madre, chiesa di San Domenico, chiesa di San Giovanni, museo (con la valorizzazione dell'Efebo), Teatro Selinus, Chiesa della Trinità, parco archeologico di Selinunte. Questo già potrebbe essere un percorso turistico di una giornata che le agenzie turistiche potrebbero inserirlo in un tour della zona. Se poi il tutto verrebbe arricchito anche con un percorso eno-gastronomico valorizzando le tipicità del territorio (olio e olive di Castelvetrano, pane nero e di rusulicchia, vastedda, formaggio e ricotta del belice, sarde e pesce azzurro di Selinunte ecc..), con i ristoranti che aderirebbero ad inserire nei loro menù questi prodotti tipici, tutto questo sarebbe il massimo. Cerchiamo di vedere un po' più lontano del nostro naso. Smettiamola di parlare ancora dell'apertura al traffico della piazza. Torneremmo soltanto indietro. Altrimenti ci meritiamo soltanto quello che noi siamo. Se il sud non ha sviluppo è anche colpa di noi siciliani e dei politici che esprimiamo. Sappiamo solo lamentarci, ma non siamo disposti a fare la nostra parte per valorizzare il territorio, la comunità e creare pertanto le premesse per uno sviluppo, che ci può venire anche dal turismo. Per non parlare, tra l'altro, della pubblicità negativa che ci portiamo dietro dal fenomeno mafioso: Castelvetrano è famosa in tutto il mondo solo per questo. Allora non ci rimane da fare che il doppio del sacrificio. Quindi dobbiamo essere ancora più bravi, se non vogliamo assistere ad una continua decadenza del territorio che genera crisi e disoccupazione.

  • ...Tutti sapientoni...vorrei vedere se chi si lamenta di tale scelta avesse l'ingresso della propria abitazione proprio in quel disgraziato tratto della via La Farina che è largo soltanto 1,80 m e con tutto il traffico che di fatto c'è...tutti tecnici e scienziati con il C_ _O degli altri...

  • Gentile signora Daniela se avesse letto attentamente l'articolo e i commenti avrebbe capito che la chiusura al traffico di via La Farina é data per scontato. Le proposte precedenti sono alternative alla "mezza" soluzione di chi vuole chiudere solo una parte della via La Farina quella appunto abitata dal suo rispettabile c__o.

  • Io sarei proprio contento e orgoglioso di entrare nella mia città dalla porta Garibaldi se se ne cambiasse il senso di marcia, succede spesso in quelle cittadine in Umbria dove la gente é orgogliosa del proprio Centro Storico tanto che ne fa un richiamo turistico e parte della propria ricchezza economica.
    Riaprire anche una piccola parte della Piazza Aragona e Tagliavia violerebbe i vincoli con la Comunità Europea che ha fornito i capitali per la ristrutturazione di tutto il Sistema delle Piazze e il nostro Comune dovrebbe renderne conto in quanto garante degli stessi vincoli.

    La Piazza Aragona e Tagliavia non può ospitare più negozi di quelli che già ci sono, i palazzi e la Chiesa che caratterizzano la sua bellezza non possono, per legge, ospitare altri esercizi commerciali. Non c'é proprio spazio.

    Non restano che soluzioni alternative come quelle proposte dalla Signora Simona Pizzo che appoggio in pieno. Si salverebbe lo spazio per i bambini che già abbiamo e potremmo con azioni come quelle proposte dal Signor Nino, riconoscere e valorizzare le nostre ricchezze. 

  • Concordo in pieno i commenti di Nino e di Simona Pizzo. Il sindaco deve studiare un altra soluzione .... bye bye p.s. se ci fosse un team di studio per la valorizzazione del nostro territorio io co sono tilottagio@gmail.com

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