Presso il 2° Circolo didattico “Giuseppe Di Matteo” di Castelvetrano è stata celebrata l’ottava Giornata della legalità. Ospite è stata Fiammetta Borsellino, figlia del giudice ucciso nel 1992. La manifestazione si è aperta con l’esecuzione dell’Inno di Mameli da parte del coro “DoReMi”. «Condividiamo il bisogno di orientare i giovani verso una cultura che favorisca lo sviluppo della legalità e consolidi una nuova coscienza democratica per la formazione civile degli alunni – ha detto il dirigente scolastico Maria Luisa Simanella – l’opera di sensibilizzazione e di condivisione della storia personale di Fiammetta Borsellino rappresenta una testimonianza vera e significativa, rendendo indelebile il valore della memoria. Paolo Borsellino appartiene a tutti noi e a tutte le persone oneste che credono nella giustizia e nella legalità».

Fiammetta Borsellino ha raccontato la sua storia di figlia: «Ho vissuto una vita bella, caratterizzata dalla presenza costante di mio padre, che, con gioia, simpatia e anche ironia ha seguito noi come figli nella quotidianità. La nostra famiglia è stata una grande squadra, un “pool” familiare». La Borsellino ha aggiunto: «la mia storia è la storia di questa terra e dell’Italia tutta. I veri protagonisti siete voi e la lotta alla mafia non deve essere una mera opera di repressione da delegare esclusivamente alla magistratura o alle forze dell’ordine, entriamo in gioco tutti, attraverso un movimento culturale che non può non coinvolgere le nuove generazioni. Voi siete il fresco profumo di libertà».

Sul palco gli alunni hanno esposto una gigantografia dell’agenda rossa realizzata da loro. Le varie declinazioni di significato del termine legalità sono state rappresentate dagli alunni utilizzando diversi canali comunicativi: dal linguaggio grafico-pittorico, attraverso la realizzazione di striscioni e cartelloni a quello del corpo e del teatro, dal linguaggio verbale e mimico gestuale, attraverso la recitazione di testi e poesie al linguaggio musicale, con l’esecuzione diversi brani eseguiti dal coro “DoReMi”. Coinvolgente il dialogo tra Fiammetta Borsellino e gli alunni. Gli studenti hanno chiesto cosa possono fare per combattere la mafia e Fiammetta Borsellino ha risposto loro che è fondamentale mettere in pratica giornalmente gli insegnamenti che ci hanno lasciato suo padre e tutti gli altri uomini e donne uccisi in nome della legalità. «Mio padre, come tutte le altre vittime di mafia, si è speso per la legalità e la giustizia, non dobbiamo considerarli eroi ma persone comuni», ha detto la Borsellino.

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