Territorio

Foto e dipinti nella mostra che lega Sebastiano Tusa a Capo Granitola

Un racconto per immagini, quelle foto che oggi (venerdì 1° settembre) – dopo che Sebastiano Tusa non c’è più – sono testimonianza di un impegno fatto di ricerca e stupore per cosa il mare conserva come reperti archeologici. Tusa amava il mare, era un subacqueo raffinato e grazie alla sua passione anche per l’archeologia marina aveva fatto nascere la Soprintendenza del mare. Tra le zone battute Capo Granitola è stata per anni uno scrigno da dove, ogni tanto, venivano scoperti reperti antichi. Questo anche grazie a subacquei come Giampaolo Mirabile, originario di Gibellina e villeggiante a Torretta Granitola nei mesi estivi, che con Tusa collaborò per anni. Una lunga amicizia, quella tra Giampaolo e Sebastiano, che si coltivava tramite le passioni: il mare e l’archeologia.

Dei momenti vissuti insieme Giampaolo ha raccolto numerose foto che da oggi e sino a fine mese rimarranno esposte nella “Casa Torretta”, un ex ristorante confiscato alla mafia e oggi affidato al Comune di Campobello di Mazara che l’ha trasformato in polo culturale. “Sotto il segno di Sebastiano Tusa” è la mostra (organizza dal Club nautico, in collaborazione con Cnr, Fondazione Tusa, Comune e Regione) che mette insieme foto e dipinti e che venerdì 1° settembre – ore 18 – verrà inaugurata alla presenza, tra gli altri, di Valeria Li Vigni, vedova Tusa, l’onorevole Stefano Pellegrino e il sindaco di Campobello, Giuseppe Castiglione.

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Redazione