“Brani che baciano il jazz e poi volano verso una nuova meta, ariosa e sensibile. Parole che passano dall’inglese al siciliano senza che nemmeno te ne accorgi e infine note che si fanno ascoltare anche dall’orecchio più sordo.” queste sono state le parole di Dario La Rosa per raccontare le emozioni trasmesse con la presetazione al pubblico del primo CD dei Pure Songs, presso “La Feltrinelli” di Palermo, correva il mese di gennaio del 2010 e tutte le copie dell’album andarono a ruba.
Da quel giorno Sade Mangiaracina e Laura Lala hanno incantato parecchie platee, in giro per l’Italia, per poi ritornare a Castelvetrano dopo aver coinvolto nel progetto anche uno straordinario artista come Javier Girotto.
Insomma, è stata davvero una bella serata, quella di ieri al Teatro Selinus. Usando le parole dell’amico Alberto Maltese..
“Sade al piano non suona, dipinge.. Ha tecnica, stile e personalità. Laura la segue e duetta con sublime semplicità, il batterista è assolutamente perfetto nel suo ruolo e sfrutta bene le varie possibilità del suo strumento, così come il bassista che ci ha regalato un assolo degno di miglior attenzione..
Girotto, poi… immaginavo bene che il suo stile, dalle decise influenze folkloristiche, si sarebbe fuso alla perfezione col sound del gruppo.. per non parlare dei fantastici assoli, di prima classe.
Applausi.
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Ce ne vorrebbero, di concerti così… e di gruppi tanto ben assortiti e affiatati… c’è da fare i complimenti a tutti, indistintamente, ieri si sono impegnati al massimo e la partecipazione del pubblico non è mai venuta meno.
Anche la risposta in termini musicali, con il debutto della “Stagione Gialla” dedicata ai percorsi sonori, del “nostro” pubblico (e la qualità assoluta della band) mi riempie di felicità… bene! Non era questa la Castelvetrano che ho trovato 9 anni fa! Sono orgoglioso di tutti, di tutto, e di questo mutato contesto culturale in grado di portare giovani a teatro a sentire jazz, musica colta per antonomasia. Da direttore del Selinus non posso che ringraziare tutti per queste soddisfazioni. Le porterò sempre nel mio cuore di castelvetranese.
Concordo Pienamente con Alberto. Complimenti e Ad Maiora!!!
@Giacomo: non posso che complimentarmi anche con te per il tuo ruolo di confine in una comunità speso sorda (e cieca pure…..); speravo di vedere il teatro pieno ieri sera……ma ad ogni modo siamo comunque riusciti a creare quell’empatia che ha permesso agli artisti di esprimersi al meglio.
Questi sono i segnali da dare, Continuiamo così.
pochi sanno che ci sono molti castelvetranesi che fanno ottima musica, che hanno suonato con l’orchestra siciliana, con l’orchestra della scala di milano ect., o che, più semplicemente, fanno musica di ottima fattura con vari gruppi in giro per l’Italia, ma, finora, c’è stato poco spazio per loro a Castelvetrano, spero che questo possa essere un inizio della valorizzazione dei musicisti di castelvetrano, che spesso sono conosciuti dovunque tranne che proprio nella loro città.
Ho seguito con vivo interesse il Concerto tenuto ieri sera al Teatro Selinus da Sade Mangiaracina, con la partecipazione di Javier Girotto.
Ho apprezzato le esecuzioni proposte e gli arrangiamenti realizzati, benché talvolta l’improvvisazione, pur abilmente eseguita, sia apparsa troppo estesa e quindi dominante sugli altri fattori che contraddistinguono il genere Jazz, producendo un effetto di eccessiva dilatazione del brano,e quindi di dissolvimento della struttura portante inoltre,al posto del basso elettrico avrei preferito il vero Contrabbasso,che avrebbe ulteriormente qualificato la qualita’armonica dell’insieme, che ho comunque trovato sapientemente strutturata.
Mi ha favorevolmente impressionato la performance di Javier Girotto,esecutore davvero valentissimo,come pure il virtuosismo strumentale della nostra Sade Mangiaracina, che considero una vera promessa nel pianoforte jazz.Devo rilevare che nello Swuing realizza notevoli effetti di sincopato e nella digitazione, secca e martellante, accentua il carattere percussivo dello strumento( tanto caro ad Jgor Strawinskij),anche se talvolta tende a sovrapporsi al ruolo ritmico della batteria.
Condivido, perciò,l’entusiasmo coralmente espresso dagli spettatori e porgo a Sade e alla sua band i migliori auguri di una brillante carriera musicale.
Caro Antonello,
sai che alcune delle cose che scrivi sul “pianismo estremo” di Sade le ho pensate anch’io, ma soprattutto ascoltando il primo album… album nel quale posso solo soffrire al pensiero che “i tempi sono orrendi”, altrimenti ho la sensazione che avremmo avuto una pianista più PROG che JAZZ o FOLK… Sade al piano è una cascata, un fiume incontenibile… passa da delicatissimi ricami strumentali a sostituire l’intero gruppo (fosse solo la ritmica!) come se nulla fosse.
Se i nostri giovani si entusiasmassero per “l’obsoleto” pianoforte come si entusiasmano per le chitarre (ovviamente più economiche e gestibili) sarebbe per loro più facile comprendere il fenomeno Sade.
A lei e al gruppo auguro e consiglio di osare di più, di non trovarsi mai costretti in catene troppo stringenti come le TERRIBILI definizioni dei “generi” musicali.
Che bello rivedere le foto e ripassare le emozioni della serata! Avere Javier Girotto accanto sul palco, poter suonare con lui e poterlo ascoltare dal palco mentre suona è un regalo meraviglioso. Se me lo avessero detto dieci anni fa, quando andavo ad ascoltare i suoi concerti per la prima volta non ci avrei mai creduto! Si dice che gli artisti più grandi siano persone meravigliose e Javier lo è! GRAZIE A TUTTI DI TUTTO!!!
le foto sono davvero bellissime flaviuzzo!!!!! vi ringrazio infinitamente per essere venuti al nostro concerto,è davvero emozionante suonare la nostra musica ed avere sul palco un musicista come JAVIER GIROTTO….spero si possa organizzare un altro concerto quest’estate….GRAZIEEEEEEEEEEEEEE:-)