Un legittimo stratagemma, messo in atto dall’opposizione e da alcuni leghisti, questa volta potrebbe aver impedito l’effetto Scilipoti.
Difficile infatti che singoli parlamentari, già decisi a favore dell’arresto di Alfonso Papa (Pdl), all’ultimo momento, presi da “forte responsabilità”, magari fatta di favori e ricompense di varia natura, avrebbero potuto “cambiare idea”.
L’accordo a manifestare il proprio voto, potrebbe essere servito a resistere ai richiami della sirena.
Ad Indro Montanelli era capitato di votare Dc turandosi il naso, molti invece alla Camera potrebbero aver votato tappandosi le orecchie.

Intanto Berlusconi si infuria e Cicchitto parla di gravi violazioni al voto segreto.
Franceschini invece sottolinea che “chi vuole votare palesemente malgrado lo scrutinio segreto per non essere accusato all’esterno può farlo senza che per questo la legittimità della votazione risulti compromessa. Nulla osta che il singolo deputato renda palese il suo voto con uno stratagemma tecnico“.
Ammesso anche che il Pdl avesse ragione sulle violazioni della procedura, gli italiani non lo capirebbero. E sarebbe difficile dar loro torto. Chi difende a spada tratta l’anonimato di posizioni come questa, non è certo ben visto.

Anche perché gli italiani stanno cominciando a rendersi sempre più conto che il loro malessere non può che essere collegato anche a questa politica, che di trasparente sembra proprio non avere nulla da troppo tempo. Come si fa a spiegare alla gente che è stato violato (ammesso poi che fosse vero) un articoletto sulla procedura di voto segreto alla Camera, quando la mastodontica crisi che ci attanaglia è in parte il risultato dei costi della corruzione, che superano i 50 miliardi di euro l’anno?
Sembra proprio che alcuni parlamentari abbiano scambiato la Camera per un Conclave. Ma questo è un altro Papa. Un Papa che dopo le votazioni, non si affaccerà al balcone della basilica di San Pietro, ma resterà dietro le sbarre del carcere di Poggioreale. Almeno per il momento.

Egidio Morici
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