Ancora furti di cavi di rame a Castelvetrano. In via Campobello, zona periferica della città, i residenti sono al buio da due sere. Nella notte tra giovedì e venerdi, ignoti hanno rubato 1665 metri di cavi elettrici in rame con cui si alimentavano diciassette punti luce in via Campobello, in prossimità della chiesa di Santa Lucia. Sono stati pure asportati nove chiusini in ghisa a copertura dei pozzetti di derivazione dei pali.

I danni ammontano a 12.750,00 euro. A denunciare ai carabinieri, l’accaduto, sono stati i commissari del comune di Castelvetrano, dopo la segnalazione di alcuni cittadini. Sono ormai sempre più frequenti i furti di rame, l’ «oro rosso», che negli ultimi anni ha acquistato un notevole valore sul mercato.

Sono attualmente in corso le indagini per cercare di risalire agli ignoti del vile gesto che ha lasciato i residenti indignati oltre che infuriati per i notevoli disagi. Disservizi alla cittadinanza, questi, non esitando a sottrarvi cavi che per lo più, sono impiegati nella conduzione dell’energia elettrica e dell’acqua.

Lo scorso Maggio, ennesimo furto di rame a danno dell’Enel ma con conseguenze anche per gli utenti.

A causa della sottrazione di fili che alimentavano il pozzo Ciancimino, i cittadini sono stati privati di circa venti litri al secondo di acqua. Ad accorgersi del furto, fu Francesco Mandina, che assieme ad altri impiegati hanno monitorato ogni giorno i pozzi. Il furto interesso’ i cavi di media tensione per quattro campate, che in termini più pratici significano circa cinque cento metri di rame «nudo», senza guaina che è quello che sposta la media tensione. La maggior parte dei furti di cavi di rame, sono stati effettuati la notte.

«L’episodio di Castelvetrano – ha detto il Commissario Salvatore Caccamo – aggrava ulteriormente la già precaria situazione relativa alla gestione degli impianti di pubblica illuminazione dovuto ad una ingente esposizione debitoria con la società concessionaria. Ci si dovrà comunque adoperare per il ripristino della illuminazione».

di Francesca Capizzi
per Giornale di Sicilia

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