Giovanni Gentile. Gli anni giovanili 1875-1898

Nella vita c’è un solo bene “il sapere” e un solo male “l’ignoranza”. Per troppi anni la memoria di Giovanni Gentile, uno degli intellettuali più acuti della nostra terra, è stata “ostracizzata”, principalmente nel suolo natio.

La ragione risiedeva nella sua compromissione col fascismo. Immeritata, ingiusta “damnatio memoriae”. Il celeberrimo ministro dell’Istruzione, che diede il suo nome alla riforma scolastica del 1923, ha faticato molto, infatti, anche per conseguire intitolazioni di strade e di istituzioni educative.

Perfino le ricerche e gli studi sui suoi anni giovanili a Castelvetrano, Campobello di Mazara e Trapani si sono fatti attendere. Arriva adesso un pregevole lavoro di Salvatore Costanza, anche lui castelvetranese, frutto di un’indagine appassionata e puntigliosa: «Giovanni Gentile. Gli anni giovanili 1875-1898», presentazione di Giuseppe Giarrizzo, Castelvetrano, Angelo Mazzotta editore, 2011.

Il volume, che ripercorrere il periodo “siciliano” del grande filosofo attraverso gli apparati critici e documentari raccolti e interpretati da Costanza, risulta estremamente utile non solo per la comprensione di Gentile ma anche per una lettura “retrospettiva” del presente della nostra provincia, di cui Castelvetrano è stata
ed è parte importante, malgrado la perifericità e l’apparente lontananza dal capoluogo.

Esso ci accompagna nei meandri delle vicende scolastiche, famigliari, sociali e culturali di “Giovannino”.

I libri li trovate da Angelo Mazzotta editore Via Raffaele Caravaglios, 27 (traversa viale Roma)

Castelvetrano Tel. 0924. 905236

email:mazzottaeditor@libero.it

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  • Per fortuna qualcuno ricorda i migliori figli della propria terra, figli che hanno lasciato testimonianza del proprio operato, di cui facilmente ci si dimentica.
    Sicuramente non basta per ricordare in Grande filosofo e pedagogista come Giovanni Gentile mettere nella città natia un monumento e relativa intitolazione di via, per poi non mettere in risalto il ruolo di un importante protagonista della Cultura italiana del XX secolo.

  • Spinse la cultura italiana verso una religione immanentista, iper-idealista, ultra-hegeliana, laico-mazziniana, una sorta di culto dello Stato e del littorio.

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