Giovannino, ragazzo mio, sta’ vicino al generale!

Durante la prima guerra mondiale furono chiamati al fronte anche i giovanissimi appena diciottenni. L’addio alle famiglie di questi soldatini era straziante. Alla stazione di una grande città, genitori e amici si stringevano intorno ad un gruppo di soldati in partenza.

Tutti si abbracciavano piangendo: molti si vedevano per l’ultima volta. Un uomo stringeva la mano del suo ragazzo e cercava invano di dirgli addio. I suoi occhi erano pieni di lacrime. Le mani gli tremavano e non riusciva a parlare. Quello era il suo unico figlio, lo amava con tutte le sue forze. Ma che cosa poteva dirgli? Che cosa poteva riportarglielo a casa? Il treno fischiò.

I soldati dovevano affrettarsi a salire in carrozza. L’uomo desiderava raccomandare qualcosa a suo figlio. Se lo strinse al petto e mormorò: “Giovannino mio, Giovannino mio! Non farti uccidere!”.
I soldati erano sul treno che stava per partire. La folla applaudiva e agitava le braccia in segno di saluto. L’uomo, straziato, fissava il suo Giovanni che lo salutava dal finestrino.

Voleva ancora dirgli qualcosa. Il treno incominciò a muoversi. Il padre agitò il braccio.
Poi si aprì un varco tra la folla, si avvicinò al treno e gridò: “Giovannino, ragazzo mio, sta’ vicino al generale!

Dove stanno i generali,
non arrivano i colpi del nemico.
Mi raccomando se non vuoi farti uccidere dal nemico,
stà vicino al Tuo Generale: DIO

Fabrizio Artale
staff@missioneinweb.it

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  • solo da poco ho saputo della sorte del mio omonimo zio morto in russia, e leggendo questo brano non ho potuto fare a meno di sospirare....meno male che il suo nome è inciso sulla targa del monumento ai caduti così lo posso ricordare. i miei fratelli mi hanno aiutato a ritrovare le foto, almeno ora sò che volto ha, essendo morto a 21 anni.mai più avvengano tragedie simili e che nei familiari non si rinnovi il pianto, come quando mio fratelllo pino è dovuto partire per il kosovo e le sue gesta le ho dovuto scoprire solo dai giornali...mai più.... ricordiamo i morti ma striringiamoci ai fratelli soldati semplici , ai pezzi grossi ci pensi dio, i o non arrivo a tale livello. loro vengono ricordati, gli umili no. mi è bastato che cvetrano si è ricordato dei morti in russia dopo 60 anni., come se fossero figli di nessuno. vergogna.almeno dedicasse loro una strada come ha fatto con nassirya...

  • errata corrige.stringiamoci ai nostri fratelli...ma forse involontariamente è uscita una voce che indicava realmente un abbraccio a tenaglia. meglio così. ragazzi fate il vostro dovere e vi facciamo sentire tutto il nostro calore umano. auguri per la festa del 4 novembre.un mondo di baci....

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