Si svolgerà Giovedì 29 Maggio 2014 – ore 17,00, presso il Parco Archeologico di Selinunte la Conferenza e Visita guidata “Il Battistero Selinuntino” | Area Foce del Modione – Ingresso lato Acropoli
Interverranno:
Giovanni Leto Barone – Direttore Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa
Francesca Paola Massara – Direttore Museo Diocesano Mazara del Vallo
Ferdinando Lentini – Archeologo
L’evento rientra in un progetto di incontri formativi sulle tematiche relative al rapporto tra arte, fede, storia e cultura della manifestazione Signum Crucis, Arbor Vitae, Itinerari di Arte, Fede e Storia al Museo Diocesano di Mazara del Vallo e nel territorio belicino [10 Aprile > 30 Giugno 2014]
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Le indagini archeologiche effettuate tra il 2004 e il 2007, alla foce del fiume Modione, l’antico Selinon, hanno condotto alla scoperta di costruzioni riferibili ad uno scalo portuale marittimo e fluviale che fu particolarmente attivo tra il V e gli inizi del VII secolo d.C. Nella parte settentrionale dell’insediamento, lo scavo praticato all’interno di una piccola costruzione rettangolare, nota come “Chapelle en ruines” dalla planimetria di J. Hulot redatta tra il 1904 ed il 1910 e forse così denominata dopo un effimero intervento di scavo condotto da A. Salinas nel 1902 e mai pubblicato, ha permesso di riconoscere nell’edificio i resti di un piccolo battistero databile al VI secolo d.C. Con la sua pianta rettangolare, l’edificio battesimale presenta un arco a tutto sesto con funzione di baldacchino che sormonta e inquadra una nicchia semicircolare con piccola canaletta alla base inglobata al centro del muro orientale e funzionale all’immissione dell’acqua nella vasca battesimale sottostante a pianta quadrata.
Realizzata con blocchetti e lastre di calcarenite di reimpiego, rivestite internamente da un sottile strato di cocciopesto e da intonaco all’esterno, la vasca presenta all’interno la forma di un quadrifoglio i cui otto petali sono rappresentati da piccoli alveoli. Una croce greca è inserita all’interno del quadrifoglio, ad un livello più basso, con i bracci orientati secondo i punti cardinali. Al centro della croce è ricavato un pozzetto cilindrico dotato di foro per il deflusso dell’acqua. La profondità della vasca (m 1.60 circa) indica che la pratica del battesimo doveva essere quella per immersione.
Il piccolo battistero, privo di autonomia strutturale, evidenzia il suo collegamento sul lato Sud con un altro edificio, forse la basilica che si spera possa essere riportata alla luce con il prosieguo delle ricerche. Del resto sia il battistero che la sua possibile posizione su uno dei lati della basilica sono caratteristiche che hanno forti richiami in complessi basilicali dell’Africa del Nord e in particolare della Tunisia dove le vasche battesimali presentano grande varietà di forme.
Selinunte vanta, dunque, la scoperta del primo battistero paleocristiano della Sicilia dove si praticò il battesimo per immersione nel corso del VI secolo d.C. La costruzione del battistero rappresenta, senza dubbio, anche il riflesso del rafforzamento delle funzioni economiche-amministrative e della centralità dell’insediamento alla foce del Modione, comprensorio agricolo selinuntino, in quella rete di parrocchie e chiese rurali fortemente favorite da uomini di chiesa come papa Gregorio Magno.