Una manualità straordinaria con penne, pennelli e mani, espressione di una passione che è nata per caso. Giuseppe Barresi, 20 anni, di Partanna è colui che ha ideato l’infiorata in paese. Una novità visto che nelle tradizioni partannesi non esiste traccia di quest’iniziativa. Giuseppe che sin da piccolo ha frequentato le attività in chiesa madre lo scorso anno ha pensato di proporre ai gruppi parrocchiali la realizzazione dell’infiorata ed è nata così la prima edizione. La seconda si terrà i prossimi 1 e 2 giugno in via Regina Elena. E l’infiorata a Partanna è l’unica della provincia di Trapani. C’è tradizione nel Palermitano e poi quella più conosciuta di Noto. Ma a Partanna non s’era fatta mai. Ci ha pensato Giuseppe Barresi insieme agli amici che frequentano la comunità della Matrice guidata da don Antonino Gucciardi. «Ho visto alcuni video di quelle realizzate in altre città e così ho subito pensato che avremmo potuto farla anche noi», spiega.
I disegni a tema religioso sul foglio con ogni parte colorata e poi giù a terra sulla strada per realizzare l’infiorata con petali, fondi di caffè, segatura, fiori. «L’arte? È la mia vita – racconta il giovane – in chiesa madre nel 2019 realizzai il presepe costruendo le statue d’argilla e cucendo i vestiti, poi a casa ho allestito un piccolo altare e trascorro del tempo, quasi quotidianamente, a disegnare».
Giuseppe Barresi studia ora restauro presso l’Università di Palermo ma il fine settimana torna a Partanna per collaborare in parrocchia. «Anche quest’anno abbiamo preparato i disegni che faranno da matrice per la realizzazione in scala dei quadri a terra – spiega – ma sarà un’edizione più ricca rispetto allo scorso anno». Giuseppe Barresi ne è sicuro. E, insieme a lui, le comunità di chiesa madre, Santa Lucia e Santuario della Libera che saranno all’opera tutta la notte del 1° giugno per realizzare le opere d’arte.
Giuseppe Triolo, Giuseppe Barresi e don Antonino Gucciardi.