Nel numero di gennaio-febbraio di “Arte Cristiana”, rivista internazionale di storia dell’arte e di arti liturgiche, è uscito il saggio di David Camporeale dedicato al ciclo di affreschi realizzato dal pittore Gennaro Pardo, che decora la volta della navata centrale della chiesa di San Giovanni Battista in Castelvetrano.

Tale importante studio, che attraverso una puntuale analisi storico-artistica delle singole figure, illustra gli episodi narrati nei pannelli, chiarendo il significato degli elementi simbolici in essi presenti, s’inserisce in un ampio progetto con cui il dottor David Camporeale si propone di rilanciare l’opera pardiana, assegnandole il posto che merita nel panorama nazionale, e promuovendo con essa i valori di verità e bellezza di cui è portatrice.

Ma tra gli obiettivi prefissati c’è anche quello di contribuire a rinsaldare il legame della comunità di Castelvetrano con la propria tradizione culturale, suscitando uno sguardo più attento verso il patrimonio storico-artistico del territorio, la cui valorizzazione costituirebbe una fonte inesauribile di ricchezza

Riportiamo di seguito la traduzione italiana dell’abstract del saggio:

«La straordinaria figura di San Giovanni Battista è stata da sempre oggetto di un particolare culto, venendo rappresentata in innumerevoli realizzazioni artistiche.
Nella bella chiesa a lui intitolata a Castelvetrano, in provincia di Trapani, troviamo sulla volta della navata centrale alcune delle immagini più fresche e dignitose del Santo, che si distinguono per il mirabile equilibrio compositivo e per la raffinata eleganza formale, oltreché per la novità dell’impianto iconografico.

Tali raffigurazioni formano un armonioso ciclo di affreschi, che costituisce la prima opera monumentale del pittore Gennaro Pardo (Castelvetrano 1865-1927), artista di straordinaria levatura, molto apprezzato dai suoi maestri, Francesco Lo Jacono, Domenico Morelli, Filippo Palizzi, ma che, nonostante la feconda e pregevole produzione pittorica, non ha ancora ricevuto, da parte della critica ufficiale, l’attenzione e il pieno riconoscimento che certamente merita.
A causa del terremoto del 1968, è andato perduto il pannello conclusivo, oggi apprezzabile solo attraverso precedenti riproduzioni fotografiche, che si auspica possa venire opportunamente reintegrato, mantenendo gli stessi criteri di composta bellezza, al fine di consentire la piena godibilità dell’opera pardiana.».

Questo numero della rivista “Arte Cristiana” sarà presto consultabile presso la biblioteca comunale “Leonardo Centonze”.

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