
foto di Giacomo Moceri
In scena, la grande interpretazione di Massimo Pastore nel ruolo di Titta Di Girolamo, un solitario confinato a vivere in un albergo svizzero, che scruta ogni piega della vita altrui, e che in realtà ricicla denaro per la mafia. Basta però una irregolarità in questa morbosa routine di “commesso di Cosa Nostra”, a far scattare in lui l’esigenza di un’altra vita. Sofia (la bella e brava Enza Valentina Di Piazza), cameriera dell’albergo, attira la sua attenzione, trasformando questo “piccolo” amore, ancora tutto da fondare, nel motivo principale della vita di Titta. Da questo momento l’amore produce “conseguenze” da non sottovalutare. Conseguenze anche estreme.
La messa in scena di Bonagiuso, evoca con la sua visionarietà e con intagli contemporanei, la struttura del teatro musicale degli anni 70, con testi davvero interessanti e partiture musicali importanti. Il collettivo della Compagnia, poi, accoglie giovani talentuosi che hanno fin qui ben figurato: Sara Fittante (Isabella), Giuseppe Indelicato (Carlo), la coppia di amanti che ha perso tutto al gioco d’azzardo e vive come ospite nell’albergo che prima era di loro proprietà; Serena Sciuto (una perfetta moglie di Titta) che incanta con la classe del suo canto, e poi Monica e Giulia Gucciardo (splendide ed acrobatiche “mafiose”), Francesco Pompeano, Alessandro Nocera, Roberta Accardi, Martina Calandra (irriconoscibile nella sua interpretazione di Nitto il boss), Roberta Marchese, Giordana Firenze, Chiara Calcara, e Gio Sirius Lamia (che interpreta Valerio il fratello “frivolo” di Titta).
Gli arrangiamenti musicali sono di Riccardo Russo e Martino Brancatello.
Foto dello spettacolo di Giacomo Moceri
Fantastico!!!
L’ho visto ad Alcamo e sono tornato a rivederlo a Cave di Cusa: delicatissimo e poetico. Davvero particolare. Bravi tutti.