Dovrà pagare 12 mila euro di multa per detenzione incompatibile di animali, Liliana Francesca Signorello, fino al 2017 Presidente dell’associazione “Laica”, che si occupava di due rifugi per cani a Castelvetrano. A condannarla è stata la Corte d’Appello di Palermo, che ha ribaltato la sentenza di assoluzione di primo grado (con la formula «perché il fatto non sussiste»). La donna venne rinviata a giudizio dopo il blitz del Nas dei carabinieri del 2015. I militari dell’Arma accertato le condizioni proibitive in cui vivevano i circa 150 cani «incompatibili con la loro natura e produttive di gravi sofferenze, in mezzo alla vegetazione spontanea infestata da pulci e zecche, in promiscuità tra animali ammalati, già deceduti ed animali sani».
La Presidente nazionale dell’Enpa Carla Rocchi ha commentato la decisione dei giudici di secondo grado: «Questa sentenza rimette al centro la parola giustizia in una storia di sofferenza e, in tanti casi anche di morte, che ha coinvolto centinaia di cani. Reati crudeli e gravissimi che non potevano restare impuniti, ancor più quando la responsabilità ricade su una persona a capo di un’associazione che gli animali dovrebbe tutelarli».