L’unica certezza che attualmente hanno i dipendenti del Gruppo 6 Gdo è che la trattativa con la GICAP dei fratelli Capone è definitivamente saltata. L’ufficialità è stata data ieri , ai lavoratori, dai rappresentati della Cgil, nel corso di un’affollata assemblea tenutasi presso la sede storica della società sita in via Partanna.
Erano presenti oltre al sindaco di Castelvetrano, Felice Errante , il segretario della Camera del Lavoro ,Gaspare Giaramita , Vito Gancitano (Filcams) e anche Franco Cantafia responsabile regionale del dipartimento legalità della Cgil. C’erano oltre 200 lavoratori che senza usare mezzi termini hanno rappresentato le loro ragioni e soprattutto le loro preoccupazioni. Molti di loro hanno evidenziato il disagio economico provocato dal ritardato pagamento degli stipendi e la rabbia nel vedere l’azienda ridotta sul lastrico. Tanti i dipendenti che rappresentano l’unico sostegno economico per le loro rispettive famiglie.
Nel corso del dibattito Franco Cantafia è stato molto chiaro: “La trattativa con la GIcap si è chiusa. L’agenzia dei beni confiscati ci fa sapere di altre trattative in corso. Ancora il gruppo 6 è sul mercato. Ci sono i margini ha poi aggiunto Cantafia-per poter sperare in una possibile cessione del gruppo. Stiamo facendo pressione sugli amministratori, affinchè si possano pagare gli stipendi arretrati”.
La situazione è molto delicata. I sindacati hanno parlato chiaro ai lavoratori. Il gruppo va ceduto per intero e non a pezzi. Ma su tutto questo c’è la tegola del Tribunale. Infatti in questi giorni, è scatta l’ora “X” per la messa in liquidazione del Gruppo 6 GDO. Oltre ai lavoratori, ci sono i creditori che bussano alle casse della società che fu di Giuseppe Grigoli. I giudici di Marsala hanno già sul tavolo un istanza di concordato.
Se entro 60 giorni la società non troverà un acquirente verrà messa in liquidazione. I lavoratori non escludono iniziative di protesta. I sindacati si stanno impegnando per evitare che i lavoratori possano pagare un prezzo altissimo per la vicenda giudiziaria che ha condotto la magistratura alla confisca dei beni a Giuseppe Grigoli , condannato per mafia. Il sindaco Errante, nel suo intervento, ha detto nel corso dell’assemblea che” ha fiducia nelle istituzioni ,che c’è bisogno di ottimismo e che sta continuamente in contatto con i responsabili dell’agenzia dei beni confiscati, con il Ministro Alfano, con il vice Bubbico e con il prefetto di Trapani.
“Ci sono due trattative in corso– ha dichiarato Errante- con altri gruppi imprenditoriali. Ancora ci sono margini per risolvere positivamente la vicenda. Ho avuto assicurazioni da parte dei massimi vertici del ministero dell’interno che nessun lavoratore resterà disoccupato”.
Il primo cittadino, quindi si dice-ottimista.-, criticando anche alcuni giornalisti . Critica non nuova e che ovviamente non risolve il problema. L’accusa di Errante :”perché fomentano ingiustificato pessimismo, generano allarme sociale”. Intanto , molti lavoratori, cominciano a stancarsi. Anche la cassa integrazione, non arriverà presto. Eloquente la battuta di uno di loro, al termine dell’assemblea “Siamo senza soldi e ni la pignata un ci putemi mettiri chiacchiari e promessi”.
AUTORE. Filippo Siragusa
dipendenti tutti, valutate la possibilità di rilevare Voi l’azienda! Aiutati dai sindacati, provate a progettualizzare un consorzio, una cooperativa in cui dipendenti-proprietari remino tutti insieme per risollevare le sorti della azienda. Non più richiedenti lavoro, ma creatori di lavoro voi stessi, autonomi ma insieme… e soprattutto uniti! Non smembrate l’azienda, è una regola di mercato che favorisce le altre aziende, non Voi che ci state dentro! Provateci, ne avete la possibilità! Chiedete per i primi anni l’esenzione dal pagamento di tutti i tributi e riallacciate i contatti lavorativi. COMBATTETE per il vostro lavoro, per la azienda (che siete VOI STESSI)! Non mollate!
Sapete qual’è la cosa imbarazzante? E’ che c’è in gioco il pane di centinaia di famiglie, ma che queste rimangono ferme davanti a continue promesse. Esempio è stato il corteo organizzato qualche tempo addietro, a cui hanno partecipato la metà della metà dei dipendenti. Ma questo che significa? Dovevano partecipare tutti, insieme alle moglie, ai figli, ai parenti, agli amici, ai semplici concittadini. Mettendo in ginocchio un numero così rilevante di persone, si metterà in ginocchio, di conseguenza, l’intera città di Cvetrano. Ciò che dice Francesco, prima di me, è una cosa interessantissima. In Italia ci sono decine di casi di questo genere in cui i dipendenti hanno riscosso l’azienda in fallimento diventando proprietari-lavoratori. Perchè nessuno esce gli attributi per organizzare un valido progetto che permetta una cosa del genere? Ma attenzione: sicuramente fra i dipendenti e con l’aiuto esterno di qualche professionista la cosa si potrebbe anche realizzare, ma il rischio che finisca tutto in un nulla è altissimo. In effetti se ancora oggi non siamo stati in grado di creare un valido consorzio per la valorizzazione delle nostre olive/olio qualcosa che non va c’è di sicuro!
Che certi giornalisti fomentino e creino allarme sociale invece risolve il problema!?
Come mai non era presente anche l’on. Lo Sciuto che pochi giorni addietro ha chiesto un incontro con Alfano?
Bisogna metterci la faccia sempre, nel bene o nel male, abbiamo votato Sindaco e Onorevole anche per questo!
Il problema è che ancora date credito a chi l’azienda la portata alla rovina.
Lo Stato è colpevole !!
Gli amministratori giudiziari sono colpevoli !!.
Devono pagare non devono rimanere impuniti !!.
I Dipendenti sieti colpevoli di aver lasciato loro campo libero e di essere scesi a compromessi !!.
Meritate di finire in mezzo la strada !!.
Dovevate unirvi prima, adesso sono lacrime di coccodrillo.