Meta pregna di significati quella scelta da un gruppo di alunni del Liceo Classico G. Pantaleo di Castelvetrano, per il consueto viaggio di istruzione di fine anno.
I ragazzi della 1^ A-B-C (Terzo anno del liceo classico) hanno deciso di ripercorrere le tappe della memoria in un viaggio ricco di significati e di testimonianze che li hanno portati fino in Polonia dove, assieme alle altre cose, hanno visitato il museo dell’olocausto Auschwitz e Birkenau, luoghi che daranno spunto ad una profonda riflessione sugli avvenimenti del nostro ultimo secolo.
I ragazzi sono da poco tornati dal viaggio per la Polonia, dove hanno ripercorso le tappe dell’olocausto per meditare a cosa porta la barbaria dell’uomo quando la dritta via viene smarrita. Affinché non si dimentichi e che sia da monito per le generazioni future i ragazzi hanno voluto vedere con i propri occhi come la brama di potere e di sopraffazione possa essersi spinta alla degenerazione dell’essere umano che uccideva e sopraffaceva il proprio simile peggio fosse un animale indegno perfino della misericordia.
Accompagnano in questo viaggio, tra cultura, memoria, e tradizione, i Docenti Gaspare Agate, Paola Filippa e Mannino Pietra, viaggio che si è svolto in un paese a metà tra la cultura europea e quella dei paesi dell’est, dove il ricordo delle dittature è ancora molto forte, infatti prima quella nazista e poi quella staliniana hanno portato il paese in una sorta di prostrazione dal quale, solo in questi ultimi anni, cioè da quando nel 2004 è entrato a far parte dell’unione europea sta conoscendo una rinascita che lo collocano tra i paesi a più à alto indice di crescita su tutta l’Unione, rendendolo moderno e funzionale gradevole risulta anche il paesaggio tipicamente nordico caratterizzato da un’agricoltura fiorente fatta di prati verdi e centri industriali all’avanguardia.
La popolazione, molto ospitale, ma rigida nelle regole dimostra molta simpatia nei confronti degli italiani, anche se la lingua, molto diversa dalla nostra rappresenta una vera e propria barriera, sormontata solo dall’ormai indispensabile inglese, lingua conosciuta da gran parte dei polacchi.
Questo viaggio, resterà oltre che nella mente, nei cuori di questi giovani che hanno il gravoso compito di tramandare la memoria alle generazioni future sicuri che tali efferatezze non potranno e non dovranno più ripetersi tra i nostri popoli. Con la certezza che quello che poteva essere un banale viaggio di fine anno si sia trasformato in un momento significativo della vita di ognuno di noi.
AUTORE. Flavio Leone