I mal di pancia della Regione Siciliana

Il Crocetta Ter non si è ancora insediato è già farfuglia. Neanche il tempo di presentare la nuova squadra assessoriale e già i “mal di pancia” di alcune parti di partito che lo sostengono necessitano del lansoprazolo, notoriamente usato contro le forme acute di gastrite. Pare che, il Governatore Crocetta non riesca a far quadrare bene i conti del suo agire politico.

Tutta colpa sua? Oppure all’Ars nulla è cambiato e la partitocrazia è più viva che mai anche se, a governare adesso, la terra del Gattopardo, c’è un governo di centro sinistra o se preferite , di sinistra che si fa aiutare dagli ex democristiani e dai proseliti di Toto Cuffaro. Alla fine ,questo terzo governo dell’era Crocetta, fonda le sue parti anatomiche migliori su PD e UDC. I nuovi assessori sono tutti stimatissimi tecnici.

Tutti professionisti capaci di far bene il proprio lavoro. Appunto, il loro lavoro, ma far parte di una Giunta regionale o gestire un assessorato che il più delle volte ha dipendenti più di un ministero, non è cosa facile. Piaccia o no , alla Regione Siciliana ancora si fa politica e non strategia aziendale. Sono cambiati i governi e i governatori ma all’interno della macchina amministrativa più costosa e inefficiente d’Europa, vige ancora il brand chiamato “lottizzazione”. Tutto e tutti fanno parte di vari sistemi. Insomma, alla Regione, si fanno tanti proclami di cambiamento ma la solfa è sempre la stessa. In parole più semplici e come si usa dire dalle nostre parti : “la zuffa è sempre pi la cutra”.

E questa zuffa non riguarda solo i politici che rimangono la parte più visibile. Riguarda anche una pletora di impiegati ,uscieri commessi, funzionari, e vari dipendenti. Sono oltre 25 mila e che ci crediate o no , quasi tutti hanno “lu parrucianu”politico. Chi ha cercato con la terza media di diventare funzionario; chi si è fatto tasferire nell’ufficio sotto casa; altri , si sono fatti imboscare in commissioni e sotto commissioni per i bonus. Altri ancora, da anni, si beccano le posizioni organizzative raddoppiando i loro stipendi e alla faccia di chi crede nella meritocrazia.

Un solo esempio: un medico di Pronto Soccorso guadagna in Sicilia lo stesso stipendio di un uscire regionale con tanti anni di sevizio e attestati vari. Un commesso in giacca Blu dell’Ars con 20 anni di lavoro percepisce oltre 5 mila euro al mese ,senza bisogno di laurea. A questo, dovremmo aggiungere stipendi e pensioni da nababbi di dirigenti e direttori regionali. Un altro punto che spetta alla magistratura valutare, rimane quello di capire quanto la Mafia quella con la “M”grande abbia introdotto e agito nei vari meandri della spaventosa macchina regionale i propri proseliti. E ‘ difficile credere che dagli anni 60 in poi ,i mafiosi non abbiano fatto entrare loro amici nei vari concorsi regionali. Negli anni 70/80 e anche 90 ce ne furono a gogo di concorsi piu o meno pilotati. Sembrava che “tutto” questo ben di dio” non finisse mai. Invece , un bel giorno è arrivato l’Euro e l’Europa e la “pacchia finiu”.

Oltre 30 anni di gestione regionale sotto esame. Un mare di soldi spesi, per quali servizi? Quali risposte al territorio? E la Regione, ai siciliani laboriosi e ai giovani di questa bellissima terra cosa ha dato?La risposta è troppo scontata. Oggi tutti tirano pietre a Crocetta, è troppo facile. Non sarà Machiavelli l’ex sindaco di Gela ma qualcosa, va detto, ha cercato di fare e anche di cambiare. Il suo Governo Ter è la sua vera sconfitta. Anche Crocetta, alla fine (Camilleri docet) ha dovuto cedere per sopravvivere alle beghe di partito e alle lottizzazioni. Purtroppo , liti politiche a parte per noi siciliani, il problema “Regione” rimane molto serio. Ci sono più di tre miliardi di Euro di debiti da pagare, chi paga?

La Sicilia è in ginocchio e i siciliani allo stremo. Le aziende chiudono, parchi e musei anche. Per non parlare dei giovani che scappano. Forse pure la mafia bianca , grigia , rossa o gialla che dir si voglia pensa di andar via . Di solito i mafiosi non cercano di far affari dove non c’è piu niente da scippare. I mafiosi “sperti” e i loro compari lo hanno già capito .Allora, come dice Camilleri:”un ci rumpissiru i cabbasisi” con queste lotte di partito e pensassero a risolvere le questioni urgenti che attanagliano il popolo siciliano, altrimenti sarà meglio passare la parola al popolo sovrano e tornare a votare.

Filippo Siragusa

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  • Il mal di pancia passa, e passa subito quando c'è di mezzo la poltrone e l'indennità parlamentare, con tutti i privilegi connessi. Loro dicono fanno le scelte sempre per il bene dei siciliani e della Sicilia.

  • ottima analisi di Filippo, quando uno scrive bene scrive bene, non c'è che dire. In poche righe ha sintetizzato una Sicilia che non vorremmo... forse, come sentito dire qualche volta, non ce la meritiamo questa benedetta autonomia! Forse è opportuno che a livello nazionale si riveda questo capitolo e si consideri seriamente la possibilità di far divenire la Sicilia una regione normale, dove un assessore o un consigliere non costano un'ira di dio come qua da noi! La mafia non è solo quella del Messina Denaro o del Provenzano o del Riina, mafia è anche il modo di una buona fetta di siciliani di "usare" la politica a fini personali, per ritagliarsi la propria fetta di paradiso senza peraltro meritarsela... e la politica o il politico di turno rappresenta la chiave per aprire la porta del paradiso... se tutti questi onorevoli si potessero sacrificare (politicamente) per un fine più nobile, la nostra Sicilia...

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Filippo Siragusa