La gente del meridione, sempre più convinta che “la metà dei soldi se li intascano loro”, oggi si è ridotta a sperare che “almeno con l’altra metà possano decidersi a pensare per i cittadini”.
Da tempo immemore una pioggia di miliardi ha sempre investito il sud, ma la povertà è ancora in crescita.
La Sicilia per la sanità spende più della Finlandia (uno Stato più grande dell´Italia e con un sistema sanitario pubblico tra i più efficienti al mondo), continuando allegramente ad assumere nuovo personale. Lo scorso anno ha raggiunto la cifra record di 21.104 dipendenti: cinque volte di più della Lombardia. Ospedali pubblici in malora e cliniche private di lusso è la fotografia che viene fuori da 1.844 convenzioni esterne che rappresentano un record nazionale, un grande buco nero nel bilancio regionale.
Nel 2007 si sono spesi 303 milioni di euro per finanziare più di 3.000 corsi.
Corsi in maggioranza inutili, per un motivo molto semplice: la legge nazionale sulle assunzioni e la legislazione regionale sulla formazione viaggiano su binari diversi.
Le imprese (quando ci sono) non hanno alcun interesse ad assumere personale già formato, perchè gli sgravi fiscali riguardano solo le assunzioni di giovani da formare.
Ma se i contributi per lo sviluppo del sud vengono massicciamente scremati, passando di mano in mano e alla fine impiegati in gran parte a mantenere in vita un’enorme struttura politico-clientelare, che cosa rimane per il territorio? Come fanno a nascere quelle nuove strutture lavorative in grado di ridurre la povertà in una Sicilia con mille atavici problemi? Perchè al sud non investe nessuno? Forse perchè le regole del mercato non sono poi così trasparenti; forse perchè siamo di fronte ad uno Stato che da tempo ha delegato ad altri il controllo del territorio.
Ma come riappropriarsi del territorio?
Si avvicinano le elezioni per il parlamento europeo e di candidati degni di questo nome ce ne sono davvero pochi, a volte sovrastati dal rumore assordante dei media o da oculati meccanismi di disinformazione, altre volte inquinati dalla stessa storia del partito che li ospita.
Ma i nomi ci sono. A consigliarli è ANTIMAFIADuemila che, pur non essendosi mai schierata politicamente, quest’anno, per la prima volta, ha deciso di sostenere delle persone che potrebbero apportare un grande contributo allo sviluppo di una società fondata sulla Giustizia, sulla Solidarietà e sulla Legalità.
Esponenti di partiti diversi, ma con un’idea molto simile di fondo, da sostenere a seconda della propria provenienza o sensibilità:
– Sonia Alfano (indipendente Idv)
– Luigi De Magistris (indipendente Idv)
– Rita Borsellino (Pd)
– Nicola Tranfaglia (indipendente Idv)
– Rosario Crocetta (Pd)
– Claudio Fava (Sinistra e Libertà)
– Carlo Vulpio (Idv)
– Rosaria Capacchione (Pd)
– Giulietto Chiesa (“Per la difesa dei diritti umani in una Lettonia unita”)
Nel nostro video-servizio L’Europa di Beppe Grillo e Sonia Alfano c’è un’inedita intervista a Valeria Bonanno, amica di Sonia e tenace cittadina attiva del barcellonese. Se tutti gli elettori avessero la sua stessa voglia di cambiare e la sua stessa grinta, forse assisteremmo al trionfo della società civile.
Egidio Morici
www.500firme.it
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Reitero quanto già sritto sul blog 500firme.
Ritengo che le persone segnalate da antimafiaduemila non possano esaurire il panorama di chi ha l'antimafia nel dna " politico"a tal scopo,da libera cittadina,militante di un partito che ha avuto nei suoi trascorsi,persone valorose,vittime di mafia quali Peppino Impastato e Pio La Torre,solo per citarne alcuni,
desidererei che non si dimenticassero le persone oneste che arricchiscono la lista anticapitalista e comunista.
Maria Antonietta Garofalo
Rifondazione Comunista.