Tale progetto ha la lo scopo di rilanciare, promuovere e diffondere un nuovo modello di riabilitazione delle persone alcol dipendenti e tossicodipendenti. Il bando relativo a questo progetto è stato aggiudicato dal consorzio di cooperative sociali “Sol.Co.”, che si occupa dell’integrazione, promozione, interazione e garanzia del lavoro sociale. La progettualità ha coinvolto il distretto relativo alla zona di Castelvetrano e, più in generale, al Belice.
Il progetto “Dipendo da me”, proposto dal consorzio Sol.Co. aveva come obiettivo lo sviluppo, sperimentazione, valutazione e diffusione di un modello integrato di intervento finalizzato alla rieducazione e reinserimento di soggetti tossicodipendenti e alcol dipendenti: attraverso l’autonomia e l’autorealizzazione dell’individuo ci si propone il reinserimento dello stesso nella società civile. Il coordinamento e lo sviluppo pratico del bando, nel distretto di Castelvetrano, è stato affidato alla cooperativa sociale “Istituto Walden” di Menfi.
Il lavoro svolto dai responsabili della cooperativa “Walden” in stratta collaborazione con i referenti del SERT di Castelvetrano è stato minuzioso e si è suddiviso in varie fasi:
È necessario sottolineare un doveroso quanto sentito ringraziamento alle aziende che hanno partecipato al progetto, ossia l’azienda turistica “Triscina Mare”, il ristorante “Pierrot”, l’hotel “Aureus”, il ristorante “Baffos Castle”, il mobilificio “La Mantia”, il “Bar Giancontieri”, l’azienda “Castel Infissi di F.Scimemi”, l’Azienda agricola “Carbona”, la cooperativa sociale onlus “Oasi di Torretta”, la cooperativa sociale onlus “Starbene”, l’hotel “Althea palace” e la ditta “Crescente Domenico s.r.l.”. La loro disponibilità è un segnale forte nei confronti della società: esse dimostrano che è possibile migliorare il tessuto sociale grazie alla collaborazione e alla convinzione nelle capacità dei singoli individui.
Infine, si deve rimarcare il vero punto fondamentale di questa bella esperienza: la capacità e la disponibilità dei ragazzi inseriti nelle aziende suddette. Senza di loro infatti tutto questo non sarebbe stato possibile; sempre più spesso infatti si tende a credere che i giovani non vogliano lavorare né apprendere nuove tecniche lavorative. Questi undici ragazzi hanno invece dimostrato di poter accrescere il proprio potenziale con un piccolo aiuto esterno e di poter allo stesso tempo superare i propri problemi attraverso il reinserimento in una società troppo spesso diffidente nei loro confronti.