La tavola è un piacere antico che va alimentato in modo responsabile se si intendono difendere l’ecosistema e l’economia e migliorare la qualità della vita.
Proprio la salvaguardia della biodiversità e delle produzioni alimentari tradizionali ad essa collegate, con la promozione di un nuovo modello alimentare rispettoso delle tradizioni e delle identità culturali, capace di avvicinare i consumatori al mondo della produzione creando una rete virtuosa di relazioni internazionali e una maggior condivisione di saperi, sono alla base di un accordo al quale hanno apposto la firma i presidenti di Cresm e Slow food Sicilia, rispettivamente Alessandro La Grassa e Giuseppe Privitera e che prevede l’apertura, a titolo gratuito, di una sede della seconda nei locali del primo, in viale Empedocle 5/A, a Gibellina.
L’intesa, la cui durata è stata prevista per vent’anni, prevede anche che Cresm e Slow food collaborino per la promozione di progetti e attività orientati alla gastronomia sostenibile e volti allo sviluppo locale sostenibile, cosa a cui l’associazione di Gibellina non è certo nuova dal momento che negli anni passati ha già attuato un progetto sul tema: “Il gusto della cultura” finalizzato a creare figure professionali qualificate nei settori della ristorazione e della ricezione le quali sono state aiutate a non perdere di vista la tradizione e la cultura dei cibi.
“La mission portata avanti dall’associazione Slow food – afferma il presidente del Cresm Alessandro La Grassa -, la quale opera per la salvaguardia delle produzioni tradizionali e della biodiversità e per il rispetto delle comunità locali, è in perfetta armonia con la mission portata avanti dal Cresm che agisce per promuovere lo sviluppo locale integrato e sostenibile. Il Cresm sostiene il nostro patrimonio enogastronomico perché siamo convinti che vadano valorizzate e protette, con le identità locali, le differenze alimentari dei vari territori. Inoltre, crediamo che strumento per lo sviluppo e la tutela del territorio sia anche la creazione di appositi itinerari enogastronomici sempre più ricercati da turisti che vanno alla ricerca dei sapori tipici dei luoghi che visitano. Vorremmo che tutti i turisti potessero consumare piatti tipici e realizzati con prodotti sani e di qualità e anche in questo convergiamo con quelli che sono gli scopi di Slow food”.
Margherita Leggio
Addetto Stampa
CRESM GIBELLINA
per un vecchio socio di slow food non può che fare piacere venire a conoscenza di simili notizie . speriamo bene!
Iniziativa lodevole che deve essere valorizzata al massimo , aggiungendo possibilmentenell’itinerario enogastronomico, anche con i prodotti di LIBERA TERRA delle cooperative locali.