Francesco Licata (SEL)
I magazzini sono quasi vuoti, i fornitori non consegnano più merce per la crisi di liquidità in cui versa l’azienda, i supermercati concessi in gestione a terzi ormai si approvvigionano presso altri fornitori portando a deprimere ulteriormente i ricavi dell’azienda, alcuni crediti sono da ritenere di dubbia esigibilità destinati a trasformarsi in perdite certe. Purtroppo si sta verificando quello che, come accade sempre più spesso, le aziende confiscate e affidate ad un amministratore giudiziario subiscono un destino quasi inesorabile.
Il nostro partito ha un forte radicamento nei valori della legalità, della trasparenza e della lotta alla mafia e non ci uniremo al coro di coloro che affermano “la mafia dava lavoro, lo Stato invece mette i lavoratori per strada”.
Tuttavia non possiamo non essere preoccupati per il destino che attende 500 lavoratori che, con le famiglie, contano quasi 2.000 persone. Castelvetrano è la città maggiormente colpita da questa situazione per cui riteniamo che il Sindaco debba chiamare a raccolta l’intera cittadinanza, o meglio l’intera area del Belice, per scuotere il Palazzi della politica regionale e nazionale ad assumere atteggiamenti responsabili. Non ci si può trincerare dietro dichiarazioni di circostanza e rimanere quasi impassibili.
Questa città, e questa valle del Belice, non può essere criminalizzata per il solo fatto di aver dato i natali a Matteo Messina Denaro. Se 500 persone vengono messe per strada senza lavoro ma soprattutto senza una prospettiva, non faremo che una gradito regalo alla mafia che sulla disgrazia di tante persone potrebbe trovare terreno fertile per assoldare abbondante manovalanza per i suoi loschi traffici.
Il destino di questi lavoratori si lega al destino di questa città e di questa valle del Belice. Una presa di posizione corale dei sindaci della valle è indispensabile per pretendere a tutti i livelli un’assunzione di responsabilità.
Ci dica il dott. Ribolla che una soluzione è possibile. Lo Stato tenga il timone su questa vicenda in uno scatto di orgoglio che sia esemplare. Nella città del capo indiscusso di Cosa Nostra non ci possono essere dubbi sul fatto che lo Stato sia capace di assumere il ruolo di quel “buon padre di famiglia” che ha a cuore le sorti dei propri figli.
Facciamo nostra l’iniziativa della C.G.I.L. con la proposta di legge “io riattivo il lavoro”, presentata a Roma e accompagnata da oltre 100.000 firme. Ci auguriamo che anche le altre forze politiche e parti sociali facciano altrettanto.
Non sia il prossimo Natale evento di un triste ricordo per la città di Castelvetrano e per l’intera Valle del Belice. Nell’esprimere tutta la nostra solidarietà a tutti i lavoratori del Gruppo 6 GDO, resteremo vigili affinchè l’attenzione sul destino di questi lavoratori non cada nell’oblio della politica.
Campobello di Mazara, 12 Novembre 2013
Francesco Licata – Coordinatore SEL sez. Campobello di Mazara
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L'azienda sta per chiudere (speriamo mai) perchè lo stato è stato rigorosamente fiscale e leale con le tasse da pagare in base al giro di affare.
questo e il risultato finale.
si ribadisce un punto che già in altri articoli è stato sottolineato da molti e talora sottaciuto dalle pubbliche autorità: chi sono gli amministratori giudiziari? Hanno delle colpe? Sono impunibili per la cattiva gestione? Insomma, un po' di chiarezza ed una presa di responsabilità delle istituzioni. Qui pagano tutti tranne i veri responsabili!
Mi suona strano, un politico che parla di legalità in Italia, quando giornalmente sentiamo gli sprechi, scandali, ruberie, rimborsi assurdi, matrimoni pagati con i soldi pubblici, affari con loschi individui e non parliamo degli stipendi e pensioni d'oro, che un organo Costituzionale definisce come diritti acquisiti, mentre c'è un popolo ridotto alla fame! Lo Stato non fa impresa, dicono! Io penso che lo Stato non fa impresa con i suoi soldi, ma la fa con i soldi altrui, che definisce illeciti! Allora vi chiedo: ma i soldi che lo Stato truffa ai cittadini, sono leciti? Sono leciti e legali, tutte le ruberie? O forse è vero che in Italia ci sono diversi pesi per giudicare i reati? E quanti beni sono stati confiscati ai tutori delle istituzioni che hanno acquisito ILLECITAMENTE E ILLEGALMENTE? Quindi cosa cambia nella sostanza, se il resto è il medesimo? E perché il politico non paga mai, mentre in questa vicenda a pagare sono persone completamente innocenti? Cambia solo il fatto che Grigoli viene etichettato come mafioso? Ma anche qui, qualcosa non quadra! Non c'è forse in corso, una indagine dove si accusa lo Stato di aver fatto affari con la mafia? E allora chiedo: siamo sicuri che la mafia che lo Stato vuole combattere sia quella giusta? O forse sbaglia palazzi e direzioni? È facile fare i moralisti, quando si hanno i soldini in tasca! Io francamente, per sfamarmi o per sfamare i miei figli, non mi soffermerei a guardare CHI mi da a mangiare e credo che questo pensiero lo facciamo in tanti, specie in questa Italia governata da barracuda!
Purtroppo i fatti che stanno accadendo mi fanno pensare quanto lo Stato sia miope nel non prevedere che l'amministrazione giudiziaria che viene messa a capo dell'impresa non sia adeguata a risolvere i problemi che si presentano durante il tempo successivo alla sottoposizione al sequestro.
Basterebbe affidare l'impresa agli stessi organi amministrativi interni che hanno gestito l'azienda.
Certamente non dovrebbe mancare la supervisione di un pool di amministratori che dovrebbero avere il compito di riferire alla magistratura le eventuali infiltrazioni mafiose che potrebbero avvenire. ma, non dovrebbero assolutamente entrare nel merito circa la conduzione amministrativa dell'azienda la quale dovrebbe, ripeto, essere affidata agli organi amministrativi che fino a ieri l'avevano gestita.
Soltanto così si potrà salvare l'azienda e, ciò che è più importante, i posti di lavoro dei lavoratori che vi lavorano.
Lo Stato dovrebbe incantivare questo tipo di iniziativa, favorendo nel maggior modo possibile, la conduzione diretta da parte degli stessi esponenti che precedentemente vi lavoravano.